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Il Parco del Ticino sul taglio del bosco di via Curtatone: “Disponibili a compensazioni su Gallarate”

Il Parco, replicando anche a un titolo di Varesenews, chiarisce l'iter e di aver chiesto al Comune "una parziale conservazione e riqualificazione" del boschetto. E si dice pronto a intervenire con compensazioni in città

 bosco di via Curtatone a Gallarate

«Il Parco si rende fin d’ora disponibile a realizzare la compensazione in Comune di Gallarate, a fronte di una proposta di area idonea», dice il Parco del Ticino, parlando delle risorse che il Comune dovrà versare per il taglio del bosco di via Curtatone, tra i quartieri di Cajello e Cascinetta.

Lo si legge in una nota da parte del Parco, che precisa l’iter relativo alle compensazioni, di cui abbiamo sccritto settimana scorsa, citando l’entità definita.

«Il Parco si è espresso in merito alla trasformazione del bosco di via Curtatone quale Ente Forestale territorialmente competente, sulla base di una precisa richiesta da parte del Comune di Gallarate» si legge nella nota del Consiglio di gestione, organo esecutivo del Parco.

Il boschetto di via Curtatone, realizzato dagli anni Cinquanta come “zona cuscinetto” di un quartiere popolare, è in piena città e rientra nelle cosiddette zone I.C., il perimetro di Iniziativa Comunale. «Pertanto, a fronte di un’opera pubblica prevista dal Comune in zona I.C. in coerenza con il proprio strumento di pianificazione, la valutazione del Parco non può che basarsi sulle caratteristiche forestali dell’area. Il bosco in questione è un bosco di neoformazione a prevalenza di robinia, specie non autoctona, e non sussistevano quindi le caratteristiche ambientali e i presupposti normativi per poterne vietare la trasformazione» dice il Consiglio (presidente Cristina Chiappa e consiglieri Silvia Berlini, Massimo Braghieri, Giovanni Brogin, Fabio Signorelli, Francesca Lara Monno) , chiarendo perché è stata concessa la trasformazione.

«Questo non vuol dire che debba per forza essere trasformato, né che non abbia dei propri valori ambientali che a livello locale, cittadino, potessero farne decidere un parziale o totale mantenimento. Anzi, ne abbiamo suggerito in sede istruttoria e di confronto tecnico con i funzionari comunali, confronto ancora attivo e tuttora possibile, una parziale conservazione e riqualificazione, ma una volta compiuta la scelta da parte del Comune, abbiamo ritenuto giusto e doveroso rispettarla».

Il Consiglio dice che «non è corretto» il titolo di Varesenews che appunto riportava l’autorizzazione concessa. «Si lascia pensare quasi che i termini della questione siano in rapporto di causa/effetto». La notizia di allora era – più che il via libera dopo la proposta del Comune – la quantificazione del valore, che infatti è stata poi sottolineata e ripresa anche da altre voci (il Comune aveva previsto un valore più basso)

Al contrario, ribadisce il consiglio, «per legge ogni trasformazione di bosco di questo genere deve essere compensata. La compensazione può tradursi nella realizzazione diretta di interventi di forestazione, oppure nel versamento di una somma, parametrata dai criteri regionali, all’Ente forestale e vale la pena precisare che questi fondi sono risorse vincolate, che il Parco può utilizzare esclusivamente per realizzare nuovi boschi o migliorare quelli esistenti. In questo caso, il richiedente per accelerare l’iter del procedimento, ha optato per la seconda opzione e il Parco si rende fin d’ora disponibile a realizzare la compensazione in Comune di Gallarate, a fronte di una proposta di area idonea».

Ed è proprio questo un passaggio interessante, visto che a livello cittadino si è discusso anche della destinazione delle risorse: le voci critiche sul progetto chiedono che lgli interventi di compensazione non siano eseguiti fuori Gallarate, ma a beneficio dei due quartieri, che sono caratterizzati da alta densità abitativa e (soprattutto Cascinetta) da assenza di spazi verdi qualificati, mentre il Comune aveva suggerito aree in due Comuni contermini.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 30 Luglio 2024
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