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Grande festa per la medaglia d’oro: Albizzate accoglie la campionessa olimpica Caterina Bosetti

Bagno di folla per la pallavolista che ha trionfato a Parigi con l'Italia. "Sapevamo di essere forti ma dovevamo battere la pressione. Velasco ci ha dato calma e maggiori libertà: ci siamo unite per raggiungere un obiettivo comune"

Albizzate festeggia la campionessa olimpica Caterina Bosetti

Tantissime persone, un grande simbolico abbraccio collettivo per festeggiare la “albizzatese d’oro” Caterina Bosetti, che ha portato nella sua Albizzate la medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Parigi con la squadra di pallavolo dell’Italia.

Il suo paese ha risposto al meglio all’iniziativa organizzata dal comune, con il sindaco Mirko Zorzo e tutto il consiglio comunale ad accogliere e complimentarsi con Caterina che – insieme alla sua famiglia – è da sempre un vanto per Albizzate. Una festa genuina, sincera, semplice: aperta dal corpo musicale con l’Inno di Mameli – che ha riportato tutti per un istante al podio di Parigi – e terminata con un bel rinfresco mentre la protagonista, Caterina, regalava a tutti i presenti un minuto del suo tempo per una foto, un abbraccio, un autografo.

Dopo i saluti iniziali – anche quello del ministro Giancarlo Giorgetti che ha portato anche i saluti dell’ex presidente federale Carlo Magri di cui è caro amico – Bosetti ha dialogato per mezz’ora dal palco con tre giornalisti tra cui il nostro Damiano Franzetti, responsabile del canale sport di VareseNews. Un “viaggio” che ha portato gli spettatori nell’esperienza olimpica: Caterina ha spiegato come la pressione – per le precedenti delusioni olimpiche – sia stata il principale avversario di una squadra che sapeva di essere molto forte, anche dopo la vittoria della Volleyball Nations League.

Sul c.t. Julio Velasco la schiacciatrice ha spiegato: «Da quando ha preso in mano la nazionale ha prima cercato di normalizzare una situazione che aveva alcune crepe. Julio è una persona molto calma, e ha lavorato perché anche noi lo fossimo. Abbiamo avuto maggiori libertà personali sia durante i tornei preolimpici sia a Parigi, spazi per le nostre esigenze e questo ci ha aiutato anche a togliere un po’ di pressione. Noi giocatrici ci siamo unite, coalizzate, per raggiungere l’obiettivo: non è necessario in questi casi essere tutte amiche ma è decisivo remare nella stessa direzione».

Non sono mancati gli aspetti più privati: dalla gioia di diventare zia della piccola Olivia (figlia di Lucia) proprio durante i Giochi («come dice mia mamma: a casa sono arrivati due ori in pochi giorni») al piacere di avere conservato i legami d’infanzia nonostante un lavoro “giramondo” come quello di uno sportivo professionista. «Chi cresce in piccoli paesi – io sono andata a scuola qui ad Albizzate e ho giocato a lungo a Orago – porta con sé tanti bellissimi ricordi e molte amicizie. Qualche volta riesco a partecipare alle rimpatriate e anche durante le Olimpiadi sul nostro gruppo whatsapp gli amici di qui mi sono stati vicini con messaggi e manifestazioni d’affetto».

Quelle ad Albizzate sono state le ultime ore “italiane” di Caterina che martedì decollerà da Malpensa in direzione Turchia, dove si unirà al Vakifbank Istanbul, corazzata del volley europeo che l’ha ingaggiata prima dell’avventura d’oro di Parigi. «Un po’ mi spiace lasciare la Serie A proprio quest’anno: credo che le mie compagne saranno circondate d’affetto in tutti i palazzetti e mi auguro che questo titolo olimpico serva per sviluppare ulteriormente il movimento e i tornei giovanili. Io comunque seguirò da lontano il campionato a distanza, dal mio “osservatorio” in Turchia».

 

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Pubblicato il 26 Agosto 2024
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