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Spettacoli per tutti e Filosofarti: la ricca proposta del Teatro delle Arti di Gallarate

Presentate la 56esima stagione e i cartelloni per bambini, famiglie e studenti, oltre alle altre attività. Un momento molto partecipato dalla comunità di appassionati e volontari

Generico 16 Sep 2024

È un programma come sempre molto ricco quello che propone il centro culturale Teatro Delle Arti, animatore di una gran parte della attività dell’omonima sala di Gallarate.
C’è il teatro, in varie declinazioni e per ogni età, ma ci sono anche il festival della filosofia e i corsi di letteratura e storia.

Elena Balconi, presidente del centro culturale, ha voluto citare l’indimenticato Don Alberto e una sua frase significativa risalente al 1993, sul senso del teatro che interroga in modo diverso le persone: “Il teatro ha il suo centro in platea: la parola è pronunciata dal palcoscenico, ma il fine ultimo è che giunga allo spettatore, il quale può accoglierla o respingerla, può trovarla provocatoria o rasserenante, impegnativa o liberatrice. Tutto questo in un contesto di comunità che proprio perché variegata diventa più capace di confronto, accoglienza e progettualità.”

«Don Alberto è tuttora l’anima di questo posto» ha detto l’assessora alla cultura Claudia Mazzetti, che ha parlato anche del contributo dei tanti volontari («Tenere davvero a un posto fa la vera differenza») e ha ringraziato anche il prevosto Riccardo Festa «con cui cerchiamo di far emergere le cose belle di questa città».

Monsignor Riccardo Festa ha parlato di “fiducia meritata quella nel teatro” e ha voluto fare un po’ di memoria storica ricordando monsignor Ludovico Gianazza – parroco fino al 1984 – «che ha voluto un teatro così, con un palcoscenico così, non un auditorium». Uno spazio animato prima dal cineforum e poi, qualche anno dopo, dalla stagione teatrale. «Era un insegnante, veniva dal Collegio San Carlo di Milano ed è venuto qui con l’idea di fare un teatro in grado di proporre cultura».

Generico 16 Sep 2024

La stagione e le altre proposte di teatro

Giulia Provasoli ha presentato i cartelloni del teatro, a partire dalla 56esima stagione di prosa, che comprende «nuove drammaturgia, attori giovani, compagnie storiche con cui abbiamo sempre collaborato, testi classici e contemporanei»

Si partirà l’11 novembre con “Quel che provo dir non so”, con Matteo Monforte, comico e brillante. Il 26 novembre il Centro Teatrale Bresciano porta “Il romanzo della Bibbia”, con Moni Ovadia e Aldo Cazzullo.
Il 15 gennaio 2025 un classico della filmografia moderna come “Scene da un matrimonio” viene proposto rivisitato con la regia di Rapahel Tobia Vogel, «con un taglio incentrato su maschere, ruoli, convenzioni sociali».

Il 7 febbraio terzo appuntamento della trilogia di Florian Zeller, “La madre”, sul tema della maternità e i suoi confini (in scena Lunetta Savino).
17 febbraio tocca a “Il Calamaro Gigante”, versione teatrale del romanzo di Fabio Genovesi, con protagonista Angela Finocchiaro.

Il 25 marzo si torna al teatro classico, con “Le supplici” di Euripide, con drmmaturgia di Gabriele Scot regia di Serena Sinigaglia. Uno spettacolo che propone il tema del «ruolo che ognuno sceglie di ricoprire in una società, uno spettacolo adattissimo anche ai ragazzi».

La stagione si chiude al 7 aprile con “Boston Marriage”, l’amore narrato con una chiave inaspettata.

Generico 16 Sep 2024
Un momento della serata di presentazione, che diventa anche momento conviviale per la comunità di volontari e appassionati che ruotano attorno al teatro. A seguire alle 20.30 è andato in scena “Come draghi sui tetti” con gl allievi del corso Bausch della scuola di teatro

Il teatro “per tutti” del sabato

Ormai consolidata e ben estesa è anche la stagione del teatro per bambini, ragazzi e famiglie.

Stagione al via al 23 novembre  con “Sciopero! ovvero quella volta che il lupo smise di lavorare” di Riccardo Colombini.
Il 14 dicembre “Quando arriva Natale?”, con Silvano Antonelli e Stilema, «uno spettacolo andato a bambini anche molto piccoli»
L’11 gennaio 2025 «un Cappuccetto Rosso in una veste particolare, con La Baracca Testoni»
All’8 febbraio “Gli stivali di Amanda”, di e con Monica Mattioli.
Il 5 marzo il Teatro Gioco Vita porta alle Arti uno spettacolo di teatro d’ombra. «Sono veramente contenta di ospitarli per la prima volta, con “Poco più in là”».
La chiusura di stagione è al 12 aprile con “Mondo”, di Marco Continanza.

I matinée per le scuole

C’è poi il cartellone dei matinée rivolti alle scuole, sempre con attenzione a un pubblico diverso: il 31 ottobre si parte con “L’orso Felice”, rivolto alle scuole dell’infanzia. Poi il 13 dicembre il Teatro del Buratto porta in scena “Le lacrime di Achille”, il 21 gennaio la modernissima rilettura di “I promessi sposi” a opera di Carlo Decio, il 27 gennaio “Come Sorelle” proposto alle ultime classi delle primarie e ai ragazzi delle medie in occasione del Giorno della memoria.
Il 4 febbraio “Ero un bullo”, per le medie e le superiori.
Infine il 17 marzo lo spettacolo «con il titolo più lungo del mondo», vale a dire “Le rocambolesche avventure dell’orso Nicola, del ragnetto Eugenio e del moscerino che voleva vedere il mondo e che rese tutti felici”.

I corsi di teatro delle Arti

Ripartono anche i corsi di teatro per tutte le età. Il 28 settembre previsto l’open day.

Il festival Filosofarti a Gallarate e non solo

Della programmazione delle Arti fa parte anche il festival Filosofarti, che pure va avanti anche con un suo gruppo autonomo e allargato di volontari, senza contare le decine di realtà cittadine coinvolte. «Ci chiedono se andiamo avanti. Si, andiamo avanti, con enormi difficoltà» dice Cristina Boracchi.

«In questa ventunesima edizione lavoreremo su un tema che sta intercettando molte altre iniziative: Sentimento/Ragione».

Tra gli ospiti già confermati Ilaria Capua, Angela Finocchiaro, Carlo Cottarelli, Matteo Lancini, gli affezionati al festival come Massimo Cacciari e Carlo Sini. E ancora don Gino Rigolio, Franco Bomacini, Emanuela Fogliadini.

Confermate molte delle collaborazioni con Comuni vicini e un po’ più lontani (come Arona e Castiglione Olona).

Gli “itinerari di ricerca” e gli altri appuntamenti

Cristina Boracchi è anche responsabile degli “itinerari di ricerca” rivolti ai docenti e non solo, con la consueta scansione nelle stagioni di mezzo: in autunno – 29-30 novembre -quello sulla letteratura (“de amicitia”), in primavera quello storico, quest’anno dedicato al Dopoguerra e alla costruzione dell’Italia democratica.

In autunno previsto anche un momento straordinario, il 19 ottobre: la tavola rotonda per il Mese del Dono di Fondazione Carilo, dedicata a “Gli invisibili”, il tema della marginalità sociale.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 19 Settembre 2024
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