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Tre Valli Varesine tra pioggia e stelle: Pogacar e Roglic vogliono il bis, Evenepoel a caccia del primo sigillo

Il campione del mondo guida il gruppo dei pretendenti al trono nella classica della "Binda" che offre il ritorno della salita dei Ronchi e la novità del tratto "Cinque Piante-Luvinate". Si parte da Busto alle 12, arrivo in via Sacco: la guida alla corsa

Tadej Pogacar vince la 101a Tre Valli Varesine 2022

Pogacar e Roglic l’hanno già vinta, Evenepoel e Pidock cercano il primo sigillo ma tanti altri – tra campioni, talenti emergenti e avventurieri di un giorno – sognano di scrivere la loro pagina di storia. La Tre Valli Varesine numero 103 è alle porte e si è vestita da gara del World Tour, per la quantità e la qualità di squadre e corridori iscritti ma anche per un percorso rinnovato che può regalare sorprese. Peccato per un meteo che si preannuncia tremendo, speriamo non come nella celebre edizione 2007 vinta da Christian Murro nel nubifragio più totale.

IL RE TADEJ

Gli occhi di tutti, manco a dirlo, sono su Tadej Pogacar e non solo perché vestirà quella maglia tanto bella quanto ipnotica, bianca con l’arcobaleno di campione del mondo. Lo sloveno della UAE Team Emirates (con lui anche il nostro Alessandro Covi) è il faro della corsa e sabato scorso, al Giro dell’Emilia, ha confermato di avere una condizione notevole. A Varese ha già vinto nel 2022 (foto in alto), ci è andato vicino l’anno scorso dimostrando di amare questa corsa e di interpretarla al meglio. Anche perché tra pochi giorni c’è quel Lombardia vinto nelle ultime tre edizioni. E con una squadra del genere (Ayuso, Majka, Vine, Ulissi…) Pogi non viene solo per scaldare i muscoli.

REMCO, PRIMOZ E THOMAS

Il primo avversario di Pogacar è probabilmente Remco Evenepoel, altro gigante contemporaneo che negli ultimi mesi si è preso due ori olimpici e quello mondiale a cronometro. La gamba c’è e lo ha mostrato alla Bernocchi dove ha dato vita a un’azione strana (ma con il senno di poi era valida) e si è mosso in prima persona. Il belga della Soudal non ha ancora firmato la “Tre Valli” a differenza di Primoz Roglic, dominatore dell’edizione 2019 e atteso all’ennesimo derby con Pogacar. L’esperto sloveno ha fatto capolino a Legnano – non una corsa per le sue corde – ed è più adatto alla Tre Valli: vedremo come lavorerà la sua Red Bull-Bora che sulla carta fa paura (Hindley, Vlasov, Martinez…). E poi c’è la Ineos-Grenadier di Thomas Pidcock che ha vinto poco ma bene (Amstel, Strade Bianche, tappa al Tour…), tipico di chi sa puntare l’obiettivo giusto. Anche in questo caso la squadra conta e con Arensman, Foss e Hayter il 25enne britannico è in ottima compagnia.

OCCHIO A QUEI NOMI

La Tre Valli è strana: sa premiare i fenomeni ma lascia spesso spazio anche a corridori in grado di vivere la giornata della vita (Durasek, Veilleux, Geniez, lo stesso Van Wilder campione in carica per stare nella storia recente). Per questo un pronostico assoluto resta difficile ma di certo ci sono nomi che meritano il classico “circoletto rosso”: la Movistar lancia il “vecchio” Nairo Quintana e il giovane capitano Enric Mas, i calabroni della Visma dovrebbero puntare sull’olandese Tiesj Benoot mentre i francesi David Gaudu e Romain Bardet (quest’ultimo in tandem con Warren Barguil) comandano rispettivamente Groupama-FDJ e Team DSM. E ancora, la coppia Esteban Chaves-Alberto Rui Costa può dare soddisfazioni alla EF mentre i “varesotti d’adozione” della Jayco Alula puntano su Simon Yates.
L’Italia – ultime vittorie con Nibali (2015), Colbrelli (2016) e De Marchi (2021) sulla carta ha poco da offrire anche perché alcuni corridori sono destinati a fare i gregari di lusso (Covi e Ulissi con Pogacar, per esempio). Antonio Tiberi può trovare spazio in casa Bahrein (con Caruso a fare da regista): ha appena vinto il Giro di Lussemburgo ed è uno dei talenti più interessanti anche se non pare così adatto al percorso. Le tre squadre tricolori ci proveranno: la Polti-Kometa di Ivan Basso ha la promessa Davide Piganzoli (3° all’Emilia) e l’esperto Matteo Fabbro, la VF Bardiani ci sarà l’eterno Domenico Pozzovivo e il giovane Giulio Pellizzari.

MONTELLO, RONCHI E “CINQUE PIANTE”

La 103a edizione della corsa scatta come detto dal Museo del Tessile di Busto Arsizio (ore 12) anche se in città sarà una passerella a velocità controllata. Il chilometro zero è fissato in via per Fagnano Olona alle 12,15, poi il gruppo risalirà la provincia da Cairate (alle 12,20 circa), Castelseprio, Carnago, Caronno Varesino, Morazzone, Gazzada Schianno e Buguggiate (intorno alle 12,40). Poi si entra in Varese dove si svolgeranno sette giri del percorso corto di circa 16 chilometri nel quale spiccano le due salite “mondiali” del Montello e dei Ronchi, le stesse che caratterizzarono il tracciato di Varese 2008. Le ultime due tornate saranno invece sul rinnovato “giro lungo” che a differenza degli ultimi anni non prevede il tratto Calcinate-Morosolo-Casciago bensì una novità: da Oltrona (parco delle Cinque Piante) si sale sino a Luvinate costeggiando il golf club. Tratto duro, con strettoie e qualche curva adatto per le imboscate. L’arrivo come sempre in via Sacco: l’orario potrà andare dalle 16 alle 16,30 (difficile sia più veloce visto il meteo).

DIRETTAVN

La Tre Valli Varesine sarà raccontata in diretta da VareseNews con il nostro liveblog nel quale abbiamo già descritto la Coppa Bernocchi. Il servizio è offerto da Finazzi Serramenti da ACOF e da Epron Solutions e lo si può raggiungere CLICCANDO QUI.

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Damiano Franzetti
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Pubblicato il 07 Ottobre 2024
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