Disagi e rumori al pronto soccorso di Gallarate per i lavori di ristrutturazione. L’azienda: “Sposteremo l’attività”
Il cantiere permetterà di avere un pronto soccorso più grande e moderno. A gennaio 2025 il trasloco nell'ex rianimazione mentre il reparto sarà pronto tra 14 mesi
Due sale di medicazione chiuse per i lavori di ristrutturazione. Al pronto soccorso dell’ospedale di Gallarate il cantiere sta creando disagi al personale e alle persone in visita o in attesa di un letto in reparto.
L’assistenza viene svolta tra i rumori delle attività edilizia e per chi soffre non c’è tranquillità. Si sommano, ai problemi strutturali, i tempi di attesa del letto in reparto che costringono i pazienti sulle barella.
Chi sta vivendo da paziente o parete questa situazione parla di “situazione pesantissima” perchè mancano spazi dove sistemare gli utenti. «Il personale – si specifica – è bravissimo, non perde mai la pazienza e non si lamenta nonostante la situazione, così come anche i volontari che affiancano le persone in attesa cercando di rincuorarle».
Il cantiere per il rinnovo degli spazi di pronto soccorso, seconda parte di un progetto più ampio che comprendeva anche la terapia intensiva, è effettivamente partito nei giorni scorsi e interessa due ambulatori. La direzione si scusa per i disagi e sta programmando il trasloco di tutte le attività: con l’inizio del nuovo anno il pronto soccorso verrà spostato in quella che un tempo era la rianimazione, poi ristrutturata e ricollocata al quarto piano. Attualmente sono in corso gli interventi in quest’area per consentire il trasloco del PS.
All’ospedale di Gallarate cantieri aperti per rifare pronto soccorso e terapia intensiva
Il progetto di ristrutturazione complessivo, che prevede opere per un valore di 4,8 milioni di euro, oltre alla nuova terapia intensiva, permette di realizzare un PS più grande e moderno. Il cantiere dovrebbe finire entro il dicembre 2025. Nel frattempo le attività verranno spostate. In attesa, però, del trasferimento, l’azienda ha aumentato il personale e ha chiesto ad Areu di diminuire il numero di pazienti diretti al sant’Antonio.
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