L’edizione 2024 di Duemilalibri a Gallarate porta voci diverse
Dagli autori di podcast ai giallisti, da Erri De Luca a Capezzone "turbooccidentalista", il programma delle giornate del libro e dell'autore porta punti di vista differenti sul mondo
Nel suo venticinquesimo anno Duemilalibri – le giornate del libro e dell’autore a Gallarate – porta tante voci diverse, per rappresentare la società, le idee, l’Italia da punti di vista differenti. Il tutto in una ventina di eventi nell’arco di otto giorni.
È un po’ una novità, dopo che le passate edizioni avevano avuto un programma più compatto.
L’edizione 2024 curata da Alessandro Barbaglia – libraio e scrittore – mette insieme un programma ampio ma non pletorico, caratterizzato appunto da temi e punti di vista molto diversi. Così ci sono i gialli amati dagli italiani, gli autori di podcast fortunati (intercettando una nuova frontiera della narrazione: fatta di parole, ma non su libro), l’immancabile tema della cucina , la scuola e la filosogia. E anche punti di vista diversi: da una voce di sinistra come Erri De Luca al “turboccidentalista” Daniele Capezzone, passando per l’eredità liberale di Indro Montanelli.
C’è stata una discontinuità rispetto all’approccio delle precedenti edizioni (l’anno scorso ci fu una certa polemica), anche se sicuramente rimane la continuità rispetto alla scelta di un festival più concentrato – una settimana, solo al Maga – e che punta a volare alto. L’assessora alla cultura del Comune di Gallarate, Claudia Mazzetti, sottolinea gli elementi di continuità: «C’era voglia di fare bene, negli ultimi anni il DuemilaLibri è cresciuto, si è creata una grande sintonia tra autori e pubblico».
Duemilalibri compie un quarto di secolo, una continuità rimarcata dal sindaco Andrea Cassani: «Quando si guardano i nomi che sono passati a Gallarate fa impressione vedere i tanti nomi di prestigio, quei nomi che oggi sono sullo sfondo del segnalibro che regaliamo quest’anno al pubblico».
Il festival è sostenuto anche da Regione Lombardia: l’assessora alla cultura Francesca Caruso ricorda il «traguardo importante per DuemilaLibri, 25 anni», loda l’attenzione al contemporaneo e rimarca anche il ruolo dell’industria editoriale: «In Lombardia abbiamo 344 case editrici, in qualsiasi libreria metà dei volumi sono prodotti in Lombardia».
Importante il ruolo degli sponsor: Sea e BCC Busto Garolfo e Buguggiate, Valore Bf. A questo si aggiungono anche i fondi ottenuti da Regione e Fondazione Cariplo (nell’ambito di progettualità che coinvolgono l’Hic, l’hub culturale di Gallarate incentrato sul Maga).
Una rassegna per i lettori
«Sono i lettori a fare la letteratura, a volte gli autori lo dimenticano» dice introducendolo Alessandro Barbaglia, entusiasta della proposta messa insieme in questo suo anno di debutto.
«L’anteprima già è iniziata benissimo, Claudio Bisio lo ha fatto in modo molto simpatico, portando con sé anche degli amici», l’amico fraterno Gigio Alberti e lo sceneggiatore Federico Baccomo.
Duemilalibri ha come simbolo la Venere creata dall’artista emergente Andrea Crespi, con un messaggio che coniuga bellezza ed evoluzione umana, su tre elementi: «il libro da cui nasce Venere», le linee elemento grafico ricorrente nelle opere di Crespi, «il braccio automatico come simbolo della tecnologia che nasce dall’ingegno umano ma non va a sostituire l’umano».
Il programma di Duemilalibri 2024: date, autori, libri
E veniamo finalmente al programma, ospitato al Maga.
Si parte domenica 10 novembre con Valentina Mastroianni che presenta “E voleremo sopra la paura”, in un dialogo con Daniele Cassioli.
Lunedì 11 novembre al pomeriggio – 17.30 – arriva Pieropaolo Spollon (che la sera sarà anche al Teatro delle Arti con il suo spettacolo).
La sera invece Luigi Mascheroni – già curatore delle precedenti edizioni – porterà “Come un vascello pirata”, il libro su Indro Montanelli e l’avventura di Il Giornale, in dialogo con Francesco Specchia («e ci sarà anche una sorpresa», preannuncia sibillino Barbaglia).
Martedì 12 al mattino sarà protagonista Paolo Roversi che porta il suo libro “ma racconterà ai ragazzi delle scuole medie il fascino del giallo”
Al pomeriggio(18.30) Daniele Vaschi che porta il libro Comprami, tratto dal podcast omonimo dedicato al mondo di Onlyfans, vera inchiesta giornalistica premiata come miglior podcast dell’anno. “Un tema ferocemente attuale, non si dimentica il corpo digitale”. Verrà presentato a Erika La Rosa.
La sera il giallista Donato Carrisi con il suo nuovo libro, in dialogo con Alessandra Tedesco di “Il cacciatore di libri”.
Mercoledì 13 Manlio Castagna con “116 film da vedere prima dei 16 anni”, in dialogo con il curatore Alessandro Barbaglia.
Al pomeriggio (18.30) Matteo Saudino – già ospite negli anni scorsi a Filosofarti a Gallarate – porta il suo libro “Star wars e la filosofia”.
Alla sera si torna nel mondo dei podcast, con Stefano Nazzi che presenta il suo libro “Canti di guerra” sulla Milano anni Settanta (presenta Luca Crovi).
Giovedì 14 novembre mattina il curatore Alessandro Barbaglia si mette nei panni dell’autore, portando il suo “Storie stregate”, vincitore Premio Strega Ragazze e Ragazzi.
Al pomeriggio “Balleremo la musica che suonano”, il memoir di Fabio Volo.
A sera Francesca Giannone con “Domani, domani”, il romanzo che porta nel Salento degli anni Cinquanta (presentata da Alessia Liparoti).
Venerdì 15 novembre un incontro dedicato al mondo della scuola, con due voci, Enrico Galliani e Valentina Petri in dialogo Lara Giorcelli.
La sera Mario Calabresi con “Il tempo del bosco”, a metà tra romanzo e saggio, presentato da Alessandra Tedesco.
Sabato 16 il weekend si apre con Laura Turuani che presenta “Le schiacciate”.
Al pomeriggio Erri De Luca e Ines de la Fressange presentano “L’età sperimentale”.
A sera una lezione-spettacolo di Roberto Mercadini, dedicato a “L’ingegno e le tenebre”
La domenica conclusiva, 17 novembre, si apre con Felicia Kingsley, «un grande onore averla ospite a Gallarate», dice Mazzetti. Presenta “Una conquista fuori menù”.
Alle 17 Giancarlo De Cataldo porta “Per questi motivi”: non un giallo, ma un libro dedicato alle storie di famosi delitti nella opinione pubblica. «Anche De Cataldo non fa moltissime presentazioni, per questo è un grande onore averlo qui: lo abbiamo raggiunto grazie al museo Maga, al fascino del luogo» aggiunge ancora il curatore Barbaglia.
Conclusione con Daniele Capezzone, che porta “Noi e loro”, con la sua visione da radicale occidentalista, che fin dal titolo si presenta come appassionata contrapposizione e arringa contro (citazione da programma) “nemici della libertà, commentatori terzomondisti, cripto-antisemiti, haters dell’Occidente, guru e paraguru progressisti”.
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