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Ospedale di Gallarate, “siamo realisti e chiediamo quel che è possibile chiedere”

Marco Colombo, presidente del consiglio comunale gallaratese ma anche esponente di peso di Fratelli d'Italia, valuta il piano di Asst. "Oggi i posti dellì'Ospedale di comunità sono a Somma, possiamo lavorare per avere anche a Gallarate"

marco colombo

«Siamno realisti: non si potrà comunque avere tre ospedali sul territorio, chiediamo quel che è possibile». A parlare è Marco Colombo, il presidente del consiglio comunale, ma anche esponente di peso di Fratelli d’Italia.

Colombo, martedì sera si respirava aria di delusione, in commissione. È una sconfitta?
«Alla fine della Commissione Sanità quel che è emerso non si discostava molto dalle aspettative che avevamo. Quando viene stanziata una somma da 400 milioni è chiaro che l’ospedale esistente vada a perdere la gran parte dei servizi erogati. Ma ci sentiamo rassicurati dal calore con la dg ha cercato di trasmettere che non ci sarà disservizio, a differenza di chi l’ha preceduta e che non tradiva alcuna partecipazione: Asst ha l’occasione di creare una struttura moderna che garantisca i migliori servizi».

Quindi FdI non è così pessimista, sul risultato dell’azione di pressione su Regione e Asst?
«Ad esempio: quando si dice che Villa Sironi è troppo piccola per accogliere i servizi si dimentica che non si tratta di un sostitutivo di un ospedale, ma qualcosa di aggiuntivo rispetto all’ospedale nuovo che sarà già in funzione».

C’è però la mancanza dell’Ospedale di comunità, che la stessa maggioranza aveva chiesto… 
«Potremmo discutere  del concetto dell’ospedale di comunità come pensato da Ministro Speranza e poi attuato dalla Regione, su cui esistono dei vincoli rispetto al numero di posti e ai servici. Se c’è stato un errore forse è stato non aver comunicato bene: certo certe dinamiche andrebbero spiegate meglio. Sull’Ospedale di comunità bisogna essere realisti: non sono posti d’ospedalizzazione, è un’altra cosa,  una struttura con l’assistenza solo di infermieri e il medico solo quattro ore al giorno. È stato collocato a Somma Lombardo per una questione di vincoli Pnrr, in questa fase non poteva che essere così. Poi possiamo lavorare in futuro per introdurlo anche a Gallarate, quando si svuoterà l’attuale ospedale»

E perché non si può definirlo già oggi?
«Oggi il bacino dell’Asst è di 400 mila residenti, quindi in base ai parametri possono essere attivati 40 posti. Oggi sono tutti a Somma, pensiamo allora a trasferirli a Gallarate».

E questa richiesta non potrebbe confluire quindi in una presa di posizione condivisa, come quella chiesta dalle minoranze?
«Potrebbe essere realistico chiederlo. Basta essere però realisti: tre ospedali non si possono avere. Prendiamo invece atto dell’occasione rappresentata da 400 milioni di investimento, ottenuti solo dopo che Cassani e Antonelli sollevarono la questione delle condizioni die due ospedali, già dal 2016. Per questo penso che da questo punto di vista la politica, nel suo complesso, rispondendo alle esigenze del territorio».

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Pubblicato il 25 Ottobre 2024
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