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La delusione del sindaco: “Abbiamo fatto un’ottima figura, speriamo in Sicilia usino bene i soldi”

Gallarate è entrata nella cinquina di finalisti per la prima Capitale dell'arte contemporanea, ma il riconoscimento è andato a Gibellina. E Cassani non nasconde una nota polemica: "ha premiato un modo di proporsi che a noi non appartiene"

Generico 28 Oct 2024

«Abbiamo fatto un’ottima figura anche se non abbiamo vinto» dice Andrea Cassani, sindaco di Gallarate.
La prima Capitale dell’arte contemporanea sarà Gibellina, in Sicilia, ma Gallarate può vantare di essere arrivata nella “cinquina” di finalisti, grazie al lavoro svolto dal museo Maga e dall’amministrazione insieme nel redigere il dossier.

«Abbiamo valorizzato la nostra città e la nostra storia. Il progetto che abbiamo presentato è stato ben concepito e in molti ci hanno fatto complimenti» continua Cassani.
«Gallarate si sarebbe meritata, come riconoscimento di oltre 70 anni di attenzione continuativa all’arte contemporanea, questo importante riconoscimento. Rimango dell’idea che se la giuria fosse andata a visitare le 5 città finaliste, la scelta finale sarebbe stata differente».

Trapela una polemica neppure tanto velata, verso la città siciliana: «Ha vinto, come già capitato con la Capitale della Cultura, una città siciliana e speriamo che impieghino bene quest’ennesimo contributo statale e questo importante titolo. Gibellina ha sicuramente un patrimonio artistico considerevole nato oltre 50 anni fa ma ci pare che negli ultimi decenni non si sia resa protagonista di iniziative artistiche contemporanee innovative e degne di nota. Evidentemente ha premiato un modo di proporsi che a noi, con una spiccata “cultura del fare”, non appartiene».

«Proseguiremo con convinzione con la nostra offerta culturale e artistica, con le risorse nostre e dei nostri partner sottolineando il ruolo strategico della nostra città e del nostro museo nella cultura artistica contemporanea.
Ringrazio tutti coloro che con passione ci hanno affiancato in questo importante concorso nazionale: da Regione Lombardia, a SEA passando per tutti i partners istituzionali e privati».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 31 Ottobre 2024
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