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“A cosa si riferiva il sindaco parlando di Gibellina?”

Il capogruppo del Pd Giovanni Pignataro critica la reazione sarcastica del primo cittadino, dopo la vittoria della città siciliana. In particolare sull'allusione di Cassani al "modo di porsi che a noi non appartiene"

Giovanni Pignataro

«Se la nostra era la cultura del fare, mi chiedo quale sia il metodo di Gibellina che il sindaco Cassani evoca».

Il capogruppo del Pd Giovanni Pignataro si riferisce alla reazione, certamente delusa ma anche critica, che il sindaco Andrea Cassani ha avuto dopo la vittoria di Gibellina, scelta come capitale dell’arte contemporanea.

Cassani ha fatto una dichiarazione che certo non è molto diplomatica, almeno in due passaggi. Quello in cui auspica, con un pizzico di sarcasmo, che la città usi bene «l’ennesimo contributo» e soprattutto il passaggio critico successivo: «ci pare che negli ultimi decenni non si sia resa protagonista di iniziative artistiche contemporanee innovative e degne di nota. Evidentemente ha premiato un modo di proporsi che a noi, con una spiccata “cultura del fare”, non appartiene».

E proprio questo ultimo passaggio critica soprattutto il dem Pignataro.
«È evidente la delusione, che nel caso del sindaco invece che essere accettata con sportiva deborda. In una città che perde tutti i servizi sanitari la proclamazione a Capitale sarebbe stata una consolazione, ma una magra consolazione. Forse il signor sindaco sperava in questa cosa per mascherare i tanti servizi e occasioni che sta perdendo la nostra città. Da qui forse le dichiarazioni che mi paiono fuori luogo e che andrebbero chiarite: a quale cultura si riferisce il sindaco? Intravedo una visione stereotipata e offensiva»,

D’altra parte anche Pignataro condivide il dispiacere per il mancato obbiettivo raggiungo. «Mi spiace davvero molto per il Maga e per il personale, chi aveva lavorato alla candidatura».

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 31 Ottobre 2024
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