Bocce, le società del Varesotto a Carnago verso le elezioni regionali
Nella serata del 4 novembre la compagine del candidato presidente lombardo Sergio Ripamonti ha presentato le proprie linee guida
Carnago, 04 novembre: una serata serena, orlata dalle prime frange di nebbia sparsa a frammenti casuali in omaggio all’incipiente avanzata dei rigori del tardo autunno, Circolo immerso in una pallida luminosità, rigorosamente chiuso il lunedì. I due campi affiancati logicamente deserti e la piccola sala della Società, intima, ornata di coppe sulla lunga scansia, ad accogliere i rappresentanti delle Bocciofile invitate a un incontro atto a presentare le linee programmatiche della squadra del candidato presidente della Regione Lombardia Sergio Ripamonti.
La saletta permetterebbe di ospitare una quindicina d’intervenuti, esclusi naturalmente i candidati assisi a semicerchio intorno alla scrivania. In pratica la presenza è sparuta, i tradizionali quattro gatti, cosa perlomeno strana, sulla quale qualcuno esprime valutazioni non proprio lusinghiere, dato che nell’occasione avrebbero dovuto essere palesate le linee guida del programma di Ripamonti, fresco consigliere nazionale uscito in corrispondenza delle elezioni di Chianciano, comunque incompatibile con la candidatura di presidente regionale.
Si è trattato della danza dei sette veli di Salomè, la mitica figlia di Erodiade, citata dai Vangeli, eternata da Oscar Wilde con la sua celebre tragedia, che togliendosi qualche velo ha svelato i passi che la squadra Ripamonti, qualora fosse eletto, vorrebbe compiere alla guida della Regione Lombardia?
Non esattamente, tuttavia la strada che il gruppo vorrebbe intraprendere comincia a delinearsi in modo abbastanza chiaro con presupposti ottimali, intesi a rimuovere quegli orpelli che, secondo i relatori, hanno rallentato, o addirittura ostacolato, il processo di rinnovamento del mondo delle bocce, non più procrastinabile.
La compagine si presenta discretamente giovane – sono quasi tutti intorno ai 40/50 anni – e, nell’occasione entusiasta all’idea di affrontare la nuova avventura: significative le precisazioni di Stefanoni – avvalorato da Bugiardino -, il delegato di Pavia, il quale afferma categoricamente che in caso di elezione darebbe subito le dimissioni da delegato per assumere il ruolo di consigliere, dovendosi occupare di politica regionale, mentre deve essere lasciato ai delegati provinciali il compito di curarsi del funzionamento e dello sviluppo del territorio.
Ricompare la vecchia querelle, appesa a un fragile cavillo, della possibilità di coprire due cariche elettive – cosa non ammessa dallo Statuto – con il paravento rappresentato dal fatto che il delegato non sia eletto, bensì designato dalla presidenza.
Il programma spazia dall’attività dello sport per tutti, che deve prevedere una maggiore autonomia delle delegazioni, attivando comunque una maggiore collaborazione fra le medesime e le regioni confinanti – Emilia Romagna, Piemonte, Veneto –, al settore giovanile, attraverso la nomina di un paio di responsabili molto giovani per ogni delegazione e la partecipazione a eventi di carattere popolare, inserendo con questo l’aspetto promozionale, ormai irrinunciabile, anche tramite il potenziamento delle sinergie con i canali d’informazione. Infine il settore paralimpico che, secondo Villa, può essere ulteriormente espanso per mezzo di un intenso, adeguato impegno organizzativo.
Ecco l’aspetto promozionale diventa dominante intensificando il rapporto con il territorio, intervenendo capillarmente, non solo su ciò che già esiste, ma cercando con pervicacia di coinvolgere nuove strutture, arrestando l’emorragia della fuga o, peggio ancora, della non conoscenza, per evitare, come sostiene Luraghi, di precipitare nel passaggio da padre in figlio, senza accorgersi che se s’interrompe la catena tutto si arresta.
Promozione, promozione, secondo Vavassori: il mondo delle bocce non è più autovendente, occorre essere un serbatoio delle idee, non possiamo permetterci di farci commissariare, sarebbe una spinta ulteriore verso l’ultimo cammino, la Lombardia sarebbe destinata all’oblio, quindi esercitate il vostro diritto/dovere di votare, votate come volete, ma votate.
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