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La crisi dell’ospedale di Gallarate dimostra che “Regione centralizza il potere”

L'intervento della sezione cittadina del Movimento Federalista Europeo, che sottolinea come le città siano sempre più esautorate del loro ruolo. "Il Comune ormai immobilizzato di fronte a direttive calate dall'alto"

 ASST Valle Olona

Il caso dell’ospedale di Gallarate mostra «una centralizzazione del potere e delle risorse nella Regione Lombardia che nega ai Comuni il potere di decidere sulla salute dei propri cittadini».

Lo dice il comunicato del Movimento Federalista Europeo (sezione di Gallarate) a commento delle preoccupazioni per il destino dell’ospedale di Gallarate e dei servizi sanitari locali, tema molto dibattuto negli ultimi tre anni e sopratutto dopo le ultime notizie di due settimane fa sulla riduzione delle funzioni che rimarranno nell’area del Sant’Antonio Abate.

L’intervento dell’MFE non si concentra su aspetti tecnici, ma di democrazia, sul processo decisionale e – appunto – sulla crescente centralizzazione in Regione.

La posizione dell’MFE è sintetizzata anche in una grafica (vedi qui) che viene fatta girare in questi giorni e sarà al centro di un intervento all’assemblea pubblica convocata per martedì 12 novembre alle Scuderie Martignoni, per iniziativa delle minoranze consiliari, dopo che è sfumata l’ipotesi di consiglio comunale aperto alla cittadinanza.

Sfuma il consiglio aperto sull’ospedale di Gallarate, l’opposizione chiama a un’assemblea pubblica

L’assemblea Di seguito il comunicato completo.

 

Centralismo regionale o federalismo locale?

L’Ospedale di Gallarate è l’epicentro di una crisi non solo sanitaria e sociale, ma anche istituzionale.
La Regione Lombardia ha deciso di non prevedere l’Ospedale di Comunità a Gallarate, riducendo così ancor più i servizi sanitari di un Ospedale cittadino, un tempo glorioso, ora privo di futuro.

Il Comune di Gallarate ha affermato di non poter far nulla contro questa decisione (che appare scellerata ai cittadini gallaratesi) al punto di apparire “immobilizzato” di fronte a direttive calate dall’alto. Ciò è solo l’ultima conseguenza della decisione, presa dalla Regione Lombardia, di procedere verso l’ospedale unico Busto-Gallarate, che ha già portato alla fuga di medici e infermieri verso altre destinazioni pubbliche e private (anche in Svizzera), a liste d’attesa infinite per visite mediche, oltre che, cosa ancor più grave, al “blocco delle liste”, in diversi reparti, per interventi chirurgici che non siano oncologici.

Tutte decisioni prese senza considerare le esigenze reali del territorio.
Siamo in presenza di una centralizzazione del potere e delle risorse nella Regione Lombardia che nega ai Comuni il potere di decidere sulla salute dei propri cittadini. È questa l’autonomia regionale di cui si va parlando?

Serve una radicale riforma istituzionale, che parta dal basso e che restituisca ai cittadini partecipazione e democrazia:
– Consigli elettivi di quartiere, con un proprio bilancio
– Autonomia fiscale per i Comuni
– Sussidiarietà verticale e capacità fiscale ad ogni livello di governo: dal Quartiere al Comune, ad un
nuovo Ente sovracomunale, alla Regione.

Le città costituiscono l’ossatura della transizione energetica perché devono assicurare anche la coesione sociale e territoriale. Non possono, dunque, essere bypassate da un sistema istituzionale che centralizza sulla Regione tutti i poteri e tutte le risorse (dello Stato e dell’Europa).

La città di Gallarate è centro economico, logistico e strategico di un’importante area europea di sviluppo.
Deve avere il potere di progettare autonomamente, assieme alle altre città vicine, il proprio futuro di città lombarda, italiana ed europea!
Movimento Federalista Europeo Sezione di Gallarate

Pubblicato il 11 Novembre 2024
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