Sempre più spesso si sente parlare di formazione continua, master, corsi di perfezionamento, corsi intensivi, tutti finalizzati a certificare e rafforzare le proprie carriere.

Ma si tratta davvero di un approccio costruttivo alla propria carriera o è l’ennesima trovata del sistema di formazione, per spillare soldi a lavoratori e neolaureati?

Tra scettici e fiduciosi, spesso, la risposta sembra nebulosa, per cui, l’unico modo per poterla affrontare in modo adeguato è sviscerare il problema e capire perché la tanto famigerata formazione continua è importante, sia per i lavoratori che per i neolaureati.

Se da una parte è vero che orientarsi subito alla ricerca di un’occupazione o, se già la si ha, tenersela stretta, è l’unico vero modo per dare un senso a tanti anni di studi e, soprattutto, guadagnare e fare progetti per il futuro, d’altra parte la crescita professionale non può prescindere dalla formazione.

Tuffarsi a capofitto in una realtà professionale, magari perché si ha la fortuna di trovare lavoro subito dopo la laurea, è senz’altro appagante nel breve periodo, ma a lungo termine può portare a chiusura, frustrazione e insoddisfazione.

L’apprendimento mirato in azienda rappresenta il terreno fertile per l’apprendimento di competenze hard e soft, ma spesso questo apprendimento è tarato sulla specifica realtà aziendale, precludendo l’accesso ad altre fonti di conoscenza esterne, utili a portare valore aggiunto al proprio lavoro.

Innovazioni gestionali, sviluppo della leadership e dell’empatia, evoluzioni tecnologiche, flussi di lavoro automatizzati, intelligenza artificiale, sostenibilità lavorativa, economica e ambientale sono solo alcune delle tematiche più calde che spaccano trasversalmente tutti i settori produttivi ed economici del mercato mondiale.

Quella che stiamo vivendo è una vera e propria rivoluzione che presto o tardi toccherà tutte le aziende e che vuole, senza dubbio, menti preparate perché possa essere affrontata al meglio e con successo.

Per questa ragione è necessario mettere il naso fuori dalla propria scrivania e offrirsi la chance di imparare cose nuove, per potersi assicurare un posto in prima fila, nel corso di questo grande cambiamento.

In tanti, ormai, vedono in un MBA la risposta più completa per colmare questo gap di competenze che spesso caratterizza la classe manageriale italiana, quando si parla di grandi rivoluzioni di mercato e di gestione.

Frequentarne uno, permette a chiunque voglia farsi strada nella propria professione di acquisire quegli strumenti necessari per affrontare nel modo più adatto le esigenze del mercato lavorativo presente e futuro.

Strumenti che solo master offerti da strutture d’alto livello, come l’MBA di 24ORE Business School, possono offrire concretamente.

L’innovazione, di fatto, è il filo conduttore che caratterizza l’approccio didattico di 24ORE Business School, con una scelta meticolosa del corpo docenti, attinto direttamente dagli uffici manageriali delle aziende di maggior successo sul mercato nazionale, e uno stile formativo improntato al learning by doing.

Nessuna lezione frontale alla vecchia maniera, quindi, ma solo confronti con gli addetti ai lavori, casi studio da analizzare e risolvere, progetti concreti da portare avanti in squadra, così da affinare quelle soft skill necessarie alla copertura dei più elevati ruoli manageriali.

Il tirocinio formativo finale, inoltre, permette di mettere in atto direttamente in grosse aziende partner dell’ente di formazione, le conoscenze acquisite durante il percorso, offrendosi la vera chance di svolta necessaria a dare una spinta alla propria carriera.

Al di là delle proprie aspirazioni personali, dunque, un MBA può costituire la chiave d’accesso per affrontare i cambiamenti in atto e che vogliono professionisti e manager attuali pronti ad adeguarsi con successo.