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Da FdI l’idea di “cliniche private” al posto dell’ospedale di Gallarate. Opposizioni in rivolta

La prospettiva di un ingresso di cliniche private o convenzionate nell'area del Sant'Antonio Abate è citata in modo chiaro una lettera del consigliere comunale di Fratelli d'Italia Alessio Imbriglio. Attaccano le minoranze: "Un'offesa alla città e un imbroglio"

Ospedale Gallarate ingresso

Una volta aperto l’ospedale unico si può pensare che ci possano essere «strutture cliniche private o convenzionate» interessate a «stabilirsi sul territorio in modo compensativo» nell’area dell’ospedale: l’ipotesi di cliniche private al posto dell’ospedale Sant’Antonio Abate è di Alessio Imbriglio, di Fratelli d’Italia.

Una ipotesi tracciata – con ampio ragionamento – in una lettera pubblicata dal quotidiano online Malpensa24, che ha fatto indignare le opposizioni: «Sarebbe un’offesa per tutta la città, un imbroglio ai danni dei gallaratesi».

«Dall’ultimo consiglio sono emerse risposte differenti rispetto a quelle sostenute fin qui», incalza Anna Zambon, del Partito Democratico.
Riferimento ad un paio di passaggi dell’intervento in aula del leghista Deligios e a un post del consigliere FdI Luca Sorrentino, che per l’opposizione sono una dimostrazione dell’atteggiamento arrendevole del centrodestra gallaratese.

La lettera del consigliere Alessio Imbriglio di Fratelli d’Italia

La vera “bomba” però esplode meno di ventiquattro ore dopo il consiglio, con la citata lettera di Imbriglio che per le opposizioni è la prova che il centrodestra prende in considerazione l’ipotesi di una cessione degli spazi del Sant’Antonio Abate alla sanità privata.
L’intervento di Imbriglio – intitolato “L’ospedale unico Busto-Gallarate non sarà su Marte” – difende la bontà dell’ospedale unico baricentrico tra Busto e Gallarate, tocca il tema dei collegamenti dalle due città al nuovo polo, ma poi si concentra anche sul destino delle strutture dell’attuale ospedale gallaratese:

Altra proposta, a cui penso, è quella se ci possa essere la possibilità da parte di Asst, proprietaria di parte delle mura dei plessi dell’attuale Ospedale Sant’Antonio Abate, magari, di un qualche interesse ad aprire un dialogo con strutture cliniche private o, ma la vedo difficile anche se non impossibile valutando l’arco di tempo, convenzionate, con l’aiuto di possibili agevolazioni in caso di un possibile accordo, visto l’interesse che gravita intorno alla struttura, intesa come costruzione puramente edile, esistente, per un riutilizzo anche se diverso ma sempre gravitante intorno alla sanità. “Convenzionate” non è utopia, nel tempo si potrebbero verificare condizioni, che al momento non sono possibili, ma che in un futuro vicino o più lontano possano essere realisticamente rivalutate; oppure proprio private, ma in grado di stabilirsi sul territorio in modo compensativo o alternativo per scelta.

«Questa lettera di esponente di FdI mostra superficialità e irresponsabilità di questa maggioranza» attacca Michele Bisaccia, medico e consigliere della Lista Silvestrini.  «A favore di chi sarebbero questi servizi privati? Quanti potrebbero permetterseli? Fatico a pensare che il consigliere possa identificarsi con il cittadino medio, pare un cittadino di Marte» dice ironizzando con il titolo della lettera.

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“Lettera grave e significativa”

«La lettera è estremamente grave e significativa» aggiunge Giovanni Pignataro, Pd. «La domanda del sindaco sugli investimenti da trovare per l’area ha ora una risposta inquietante. Pensare l’ospedale pubblico che diventa una clinica privata è un’offesa a tutta la città. Verrebbe da pensare che per questo non si voglia garantire il mantenimento della diagnostica pubblica nell’area, come da progetto di Asst».

ospedale Gallarate
La previsione di riutilizzo delle aree prevista dal documento di Asst Valle Olona e Arexpo

«La politica tutta deve dire qualcosa di chiaro rispetto a questa lettera, che è un testo nero su bianco, non si può negare o dire che si è stati fraintesi» continua Pignataro, che parla di «un vero imbroglio».

La lettera di Imbriglio non era sfuggita neppure a Massimo Gnocchi, un altro pezzo dell’opposizione, che ha parlato di «eresia».
Ci sono poi gli altri passaggi – frasi pronunciate in consiglio comunale – che secondo Pd e Città è vita tradiscono il reale atteggiamento della maggioranza: «Il consigliere Deligios ha detto che ” subiamo scelte che piovono dall’alto” e che dovremmo adeguarci nella maniera meno impattante possibile, limitare i danni» sottolinea Carmelo Lauricella.

«”Limitare i danni”? Di limitazione dei danni non ne abbiamo vista, abbiamo visto solo depauperamento e un arrendersi» commenta Cesare Coppe. «Sembrava uno scivolone dovuto all’ora tarda, ma lo stesso pensiero è stato poi ribadito su Facebook anche da Luca Sorrentino. Una visione fuori da ogni logica: non è vero che non si può chiedere di più, non è vero che il consiglio non possa pretendere di più: è solo un giustificarsi dalle proprie negligenze, mentre si reitera il comportamento».

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«L’atteggiamento arrendevole mostrato da Deligios e Sorrentino non lo condividiamo» conclude Silvestrini. «Dobbiamo lottare fino all’ultimo per salvaguardare la salute dei gallaratesi. La salute e la sanità pubblica sono un diritto».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 15 Novembre 2024
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