Continua a perseguitare la ex nonostante l’ammonimento del questore: a Gallarate scatta il braccialetto elettronico
L’attività della polizia di Stato era iniziata alcuni mesi prima quando la vittima si era rivolta al commissariato di Gallarate perché il suo ex ragazzo la tempestava di messaggi e la pedinava in continuazione
Pedinamenti, telefonate, suonate di campanello: tutto nonostante fosse già “segnato“ da un provvedimento di ammonimento, fatto che ha portato a misure più serie per un molestatore a Gallarate.
Difatti nella giornata di mercoledì 13 novembre la Polizia di Stato di Gallarate ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese emessa dal Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di un cittadino italiano residente a Busto Arsizio, che si è reso responsabile del reato di atti persecutori aggravati nei confronti di una ragazza con la quale aveva avuto una precedente relazione sentimentale, successivamente interrotta.
L’attività della Polizia di Stato era iniziata alcuni mesi prima quando la vittima si era rivolta al commissariato di Gallarate perché il suo ex ragazzo la tempestava di messaggi e la pedinava in continuazione, manifestando un atteggiamento patologico che le aveva procurato un perdurante stato d’ansia e l’aveva costretta a un radicale mutamento delle sue abitudini di vita, obbligandola addirittura a trasferirsi presso i suoi genitori.
Gli elementi raccolti avevano consentito al Questore di Varese di emettere a carico dell’uomo il provvedimento dell’ammonimento, volto proprio a farlo desistere dalle condotte persecutorie poste in essere, tuttavia senza l’esito sperato. Nel mese di ottobre, infatti, la vittima è ritornata in Commissariato in quanto l’uomo, in spregio al provvedimento monitorio, si era presentato sotto la sua abitazione, suonando più volte il campanello, cercando evidentemente di incontrarla.
Pertanto, alla luce della reiterata condotta persecutoria di fatto mai interrotta dall’uomo, che ha oltretutto disatteso il provvedimento monitorio, unita all’evidente inclinazione a perpetrare tali atti vessatori, gli agenti dell’Area Investigativa hanno raccolto tutti gli elementi utili a costruire un solido impianto accusatorio che ha portato all’emissione della misura cautelare. All’uomo, in attesa del processo che sarà istruito presso il Tribunale di Busto Arsizio, sarà innanzitutto vietato avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, rispettando una distanza dagli stessi di almeno 500 metri, ed inibita ogni forma di comunicazione.
La sua condotta sarà inoltre sottoposta al controllo del “braccialetto elettronico”, un dispositivo di tracciamento GPS che avviserà immediatamente le forze dell’ordine in caso di avvicinamento a meno di 500 metri dall’abitazione e dei luoghi da frequentati dalla vittima
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