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Il caso dell’incompatibilità di Sabba infiamma il consiglio comunale a Busto Arsizio

L'approvazione del bilancio di previsione, della Tarip e dei piani di zona non sono bastati alla maggioranza che si è autoinflitta il dibattito sul caso dell'incompatibilità del proprio assessore

Generico 16 Dec 2024

È stato approvato, in alcuni punti anche all’unanimità, il bilancio di previsione del Comune di Busto Arsizio ma la serenità e lo spirito natalizio, con tanto di benedizione di monsignor Severino Pagani nel pre-consiglio, è andato a farsi benedire quando si è discusso del caso Sabba dopo oltre quattro ore di consiglio comunale.

Bilancio di previsione ok

Imposte e tasse invariate per il 2025, con l’Irpef che rimane al massimo (0,8) ma con un’esenzione per i redditi fino a 15 mila euro, cinque milioni di tesoretto presi dalla vendita delle quote di Agesp Energia ad Acinque per estinguere mutui, rimodulazione delle tariffe delle mense scolastiche su cinque fasce Isee (come preannunciato: da quella sotto i 6000 euro che pagherà 1,80 euro di ticket, 4 euro nella fascia tra 6 e 12mila euro, 5,80 euro tra 12 e 20mila euro, 6,10 euro per la fascia tra i 20 e i 30mila euro e 6,50 euro nella fascia sopra i 30mila euro), tariffa rifiuti puntuali scorporata dal bilancio comunale, infine una previsione di incassi dalle multe superiore a quello del 2023 che aveva scontato diversi problemi.

Il dibattito in consiglio comunale è stato piuttosto limitato anche perchè la complessa documentazione di cui si compone il bilancio era già stata sviscerata durante le commissioni. Da parte della maggioranza c’è stata una generale soddisfazione sul lavoro svolto e anche l’opposizione ha dato atto del buon lavoro fatto.

2025 l’anno della Tarip

Un particolare focus è stato dedicato al cambio epocale nella gestione della raccolta dei rifiuti e la relativa tariffa che pagheranno i cittadini. Una rivoluzione che ha permesso a Busto Arsizio di superare (a ottobre del 2024) l’83% di raccolta differenziata – come ha orgogliosamente annunciato il sindaco Emanuele Antonelli – ma che dall’anno prossimo inizierà a cambiare anche la formazione della tariffa per i cittadini. Il nuovo sistema, infatti, si baserà in parte sulla produzione di rifiuto secco attraverso i sacchetti azzurri col tag. Più sacchi verranno utilizzati da un’utenza e più pagherà di tariffa, in base ad un calcolo che si basa su diversi parametri tra i quali anche i metri quadri dell’abitazione e relative pertinenze.

Molte le domande poste dai consiglieri, soprattutto di minoranza, sulle agevolazioni tra quelle che rimarranno e quelle che non ci saranno più, come verranno erogate. Alle domande ha risposto Cristina Carpenedo di Agesp che ha confermato che le agevolazioni ci saranno ma dovranno essere rimodulate in base al nuovo sistema che dovrà seguire le indicazioni di Arera. Comunque tutto potrà essere modificato fino al 30 aprile 2025 quando ci sarà il varo definitivo.

Approvato anche il piano di zona dell’ambito territoriale di Busto Arsizio presentato dall’assessore ai Servizi Sociali Paola Reguzzoni con il voto favorevole dell’intero consiglio comunale.

Il caso dell’incompatibilità da consigliere comunale di Sabba riaccende il dibattito

Interrogazione della maggioranza, infine, sulla vicenda Matteo Sabba inserita nell’ordine del giorno all’ultimo momento proprio per anticipare qualsiasi mossa dell’opposizione che era indirizzata verso una mozione di sfiducia. Ad Orazio Tallarida il compito di leggere il testo nel quale ha chiesto al sindaco di verificare e ci sono motivi di incompatibilità da parte dell’attuale assessore alla Sicurezza e al Commercio sia ora che quando era consigliere comunale.

Il sindaco Emanuele Antonelli ha ripreso la risposta alla minoranza e l’ha approfondita. Il primo cittadino ha ripetuto che Sabba aveva rassegnato le dimissioni dal Duc e dall’associazione 3B ad inizio legislatura, rimuovendo gli ostacoli alla ratifica della sua nomina a consigliere. A settembre di quest’anno, tra l’altro, è scaduto il contratto di 6 anni di gestione del bar del parco Comerio: «Non ho assolto nessuno per aver commesso il fatto. Non intendo rivolgermi al Prefetto anche perchè i controlli sono stati fatti dagli uffici, ammesso e non concesso che ci fosse un’incompatibilità di Sabba durante il suo mandato in consiglio comunale» – ha detto Antonelli.

La ricostruzione della gestione del parco Comerio

Secondo la ricostruzione offerta il 6 settembre 2018 ha ottenuto per sei anni la gestione del parco Comerio l’associazione 2B di cui Sabba era presidente e amministratore. A luglio 2022 la Caravan di Sabba ha segnalato ad Agesp Attività Strumentali il subentro diventando subconcessionaria nella gestione del chiosco. La comunicazione venne fatta ad Agesp, Verde e Suap. L’onere di informativa al consiglio comunale sarebbe ricaduto sul consigliere Sabba. Il 6 settembre 2024 è scaduto il contratto di affidamento e il 30 settembre 2024 con atto notarile ha lasciato la carica di amministratore della Caravan.

«Non ci sono conseguenze di alcun tipo sia sugli atti sia su Sabba che non è più consigliere comunale – ha detto ancora il sindaco -. Rispetto alle responsabilità di Sabba ribadisco la mia convinzione che gli errori siano stati fatti in buona fede». Antonelli ha anche ribadito che Sabba non ha ricevuto nessun vantaggio dal Comune e da Agesp durante la sua gestione.

Alla fine parla l’assessore Sabba

Infine ha parlato Sabba è intervenuto dopo giorni e giorni di silenzio a fronte delle tante critiche e degli articoli di stampa: «Non mi sono reso conto e ammetto che è stato un mio errore. Come qualsiasi cittadino non esperto in questa materia ho sbagliato ma posso assicurare che non ho chiesto assolutamente nessun aiuto anzi ho fatto tutto quello che potevo fare per onorare il contratto di gestione, convinto di aver risollevato e migliorato un’area della città. Ai giornalisti dico che non ho parlato pubblicamente di questa vicenda per rispetto agli avvocati e ai tecnici del Comune che stavano effettuando tutte le verifiche del caso».

L’opposizione tenterà la strada della sfiducia 

L’opposizione non è rimasta silente. Santo Cascio di Progetto in Comune ha ribadito come, a suo modo di vedere, alla fine Sabba avrebbe dovuto fare un passo indietro per rispetto a tutti coloro che hanno fatto scelte analoghe in modo corretto, al di là della buona fede. Maurizio Maggioni del Pd ha spiegato che le spiegazioni e la difesa portata avanti dal sindaco sono troppo deboli: «Non siamo qui tra amici. Abbiamo un ruolo istituzionale che dobbiamo garantire. Sabba doveva avere cura di verificare che le dimissioni, che aveva dato ad inizio legislatura, andavano ratificate. Non possiamo accettare l’interrogazione presentata dalla maggioranza». Rincara la dose Valentina Verga: «A me non interessa la buona fede, dal mio punto di vista è importante che l’incompatibilità c’è stata e per tre anni. Noi abbiamo deciso di mettere in atto lo strumento della mozione di sfiducia perchè ci è consentito farlo e vogliamo che si verifichi in consiglio comunale».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 16 Dicembre 2024
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