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Claudio Montagnoli e i primi sei mesi ad Arsago. “Priorità concludere i cantieri”

Tre gli interventi importanti ancora in corso, eredità della precedente amministrazione. In primavera si ridiscuterà il potenziamento della Polizia Locale. E sulle rotte di Malpensa dice: "Non ha portato segnali positivi ad Arsago"

Generico 06 Jan 2025

Claudio Montagnoli – sindaco di Arsago Seprio – ha oggi la sua scrivania in fondo alla sala pubblica del centro Concordia. Sis

temazione provvisoria, da tempo, visto che il municipio è ancora nel mezzo di un cantiere complesso e che richiederà tempo. Solo uno dei tre «grossi cantieri» con cui il sindaco e la comunità di Arsago si stanno confrontando: quello sul municipio, quello sulla struttura del parco Pissina e infine quello dell’ala associazioni del Concordia.

«L’intenzione è finire nell’arco di quest’anno i tre cantieri» dice con la massima prudenza Montagnoli.
Orizzonte ampio, lo sa bene il sindaco, e non lo nasconde: «Non metto una data».

Situazione complicata: se in campagna elettorale Montagnoli aveva detto di volere «una amministrazione senza effetti speciali», che si concentrasse sull’ordinario. Uno scenario che oggi – sei mesi dopo l’insediamento dell’amministrazione – sembra ancora lontano, dice, proprio perché l’intero paese è alle prese con i cantieri ben impattanti.

Generico 06 Jan 2025
I lavori al municipio, avviati nel 2024, dovevano concludersi nella primavera del ’24

Come sono andati questi primi sei mesi?

«Abbiamo iniziato a lavorare con un bel gruppo, persone che stanno man mano entrando nella macchina amministrativa» risponde il sindaco, prima di andare subito – appunto – al tema dei cantieri che lo preoccupa: «I tempi si stanno allungando e di questo mi dispiace: non è bello non avere un municipio, per i dipendenti, gli amministratori e soprattutto i cittadini. C’è il problema per le associazioni, oggi disperse non avendo a disposizione il Concordia.

Se Montagnoli non polemizza subito con la precedente amministrazione (guidata dal quasi omonimo Fabio Montagnoli), è chiara la critica sulla gestione dei progetti: «Li stiamo rivedendo tutti, ci sono ancora cose da definire. Dalla mia esperienza penso che un paese debba fare per la forza che ha, senza fare la parte della città: Arsago è una piccola realtà, deve ragionare sulle possibilità vere che ha. Non potevamo cancellare i tre interventi, dobbiamo portare a casa i tre interventi. In municipio ancora si deve definire effettivamente le modalità di impianto di riscaldamento, per il Parco Pissina dobbiamo mettere 100mila euro per la palificazione per sostenere l’edificio che è sprofondato».

Generico 06 Jan 2025

Al di là dei tre cantieri maggiori, quali sono gli altri progetti che avete valutato per Arsago?

«C’è l’ampliamento della mensa scolastica, che prevede un intervento da 660mila euro, di cui 40mila euro di fondi comunali, 95mila da mutuo e 525ma euro da fondi Pnrr; prima di presentare la richiesta abbiamo ragionato a fondo, avevamo il progetto già pronto e abbiamo deciso di procedere. Ci siamo messi in pista per realizzare il campo in sintetico alla Arsaghese, a fronte del finanziamento 200mila euro ottenuto dalla precedente amministrazione e un impegno di 130mila euro mutuo in carico alla Arsaghese».

Cultura, sociale e sicurezza

Un tema che aveva citato come centrale era la cultura: come sta andando?
«Abbiamo avviato diversi eventi, un aspetto importante è che da ottobre abbiamo avviato corsi ad Arsago con la Università per Adulti e Terza Età di  Somma Lombardo. Sul sociale andiamo avanti con attenzione».

Come vi muoverete sul fronte della Polizia Locale?
«Interrompere la convenzione con Somma per noi è stato un errore della precedente amministrazione. Noi abbiamo interrotto la convenzione con Casorate, che non aveva senso perché era la somma di due comandi di dimensioni limitati. Ora fino ad aprile non possiamo sottoscrivere altre convenzioni».
E dopo? «Cercheremo soluzioni che consentano di aumentare i servizi. Con Somma Lombardo, non per forza con convenzione».

Il tema Malpensa: “Sperimentazione non positiva”

Montagnoli, nei primi anni Duemila, è stato sindaco combattivo sul fronte di Malpensa, essendo Arsago uno degli abitati più esposti.
E non si può dunque non porre anche una domanda sulla sperimentazione delle rotte di decollo attuata nei mesi scorsi… «Non ha portato segnali positivi ad Arsago, che registra 430 persone in più esposte a livelli alti di rumore. Perché io possa accettare deve esserci un rumore accettabile, senza differenza con la situazione precedente. Nella sperimentazione su Arsago passava il 64% dei decolli: in quel periodo segnalazione di disagio ne sono giunte parecchie, oggi con lo scenario “storico” non ci sono lamentele».

Come dire: servirà un’altra mediazione.
E in effetti un mese fa è saltato il voto di apporovazione dello scenario di decollo. Motivo per cui si attende proprio in questo gennaio che i diversi attori – Enav, Enac, Arpa, i Comuni – si rimettano intorno a un tavolo.

«Quel che faccio io lo faccio sempre e solo per il bene del mio paese» assicura, anche su questo tema.
«Non ho partito, non ho nessuna prospettiva di carriera politica, anche se in passato mi hanno corteggiato. In tutte le esperienze amministrative ho sempre guardato al bene delle realtà che si affidavano a me e ho cercato il dialogo con tutti».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 10 Gennaio 2025
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