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Più risorse ai Comuni sotto le rotte degli aerei, i sindaci di Malpensa bussano a Regione Lombardia

L'obbiettivo è attivare l'Iresa, l'imposta regionale sulle emissioni sonore. "Incontro interlocutorio ma interessante", ora si apre il confronto tra i Comuni dei diversi scali lombardi

Decollo malpensa

I sindaci di Malpensa chiedono alla Regione l’introduzione dell’Iresa, la “tassa sul rumore degli aerei” che è già in vigore in diverse Regioni d’Italia e che consentirebbe di aumentare gli interventi di mitigazione sui territori che convivono con gli aeroporti.

Questa è la visione portata a Palazzo Lombardia dai sindaci del Cuv, il Consorzio dei Comuni più direttamente a ridosso del principale aeroporto di Milano. Al termine, l’incontro viene definito «interlocutorio ma interessante» da Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo e presidente uscente del Cuv (la carica passa ora al sindaco di Vizzola Ticino, Roberto Nerviani).

Nel corso del confronto sulla Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aerei (questo il nome ufficiale che sta dietro all’acronimo Iresa), il vicepresidente e assessore Marco Alparone «ha confermato la posizione di Regione Lombardia, ovvero l’interesse a non introdurre forme di aggravio fiscale», dice Bellaria. «Ma comprende anche la richiesta dei sindaci del territorio di intervenire per ridurre l’impatto acustico degli aeromobili».

Una timida apertura, sostiene Bellaria, testimoniata dal fatto che Alparone abbia invitato a definire una proposta unitaria per l’intera Regione: «Per questo ha invitato i sindaci dell’area di Malpensa a coordinarsi con quelli di Linate e Orio al Serio, per arrivare un’unica richiesta, e a studiare le modalità applicative concrete.

Modello Emilia-Romagna?

Per Bellaria si tratta di un passo in avanti, su un tema dove comunque non mancano le esperienze già attive: «Ancai [l’associazione nazionale dei Comuni aeroportuali] ha già svolto in questo senso un importante studio per verificare e confrontare i risultati ottenuti nelle Regioni dove è già attiva, come Piemonte, Emilia, Campania, Lazio. Il modello più interessante sembra quello dell’Emilia Romagna». Che prevede un costo compreso tra 0,42 e 0,5 euro per tonnellata al decollo, distinguendo in base al tipo di aeromobile e all’orario (diurno o notturno).

A fronte della timida apertura di Palazzo Lombardia, Bellaria – nel ringraziare Alparone – dice che ora i sindaci del Cuv dovranno «condividere prima con Comuni del Milanese e poi con quelli degli altri aeroporti» una proposta operativa. «L’obbiettivo è arrivare a uno strumento che consenta ai Comuni di trovare risorse per opere di mitigazione» e che al contempo vada a «incentivare l’introduzione di aeromobili meno impattanti dal punto di vista del rumore e non solo».

Il tema del rumore a Malpensa

In questo periodo si discute molto del tema dell’impatto acustico del traffico aereo, soprattutto a causa della sperimentazione per sei mesi nel 2024 del nuovo scenario delle rotte di decollo. Lo scenario delineato dalla sperimentazione deve ancora essere confermato, dopo l’ultimo rinvio in commissione aeroportuale.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 14 Gennaio 2025
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