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La rettrice Anna Gervasoni apre l’Anno Accademico della Liuc con un’alleanza per i giovani

Università, Impresa e Istituzioni chiamate alla sfida, per la crescita dei territori e lo sviluppo sociale ed economico del Paese. Nel corso della cerimonia, gli interventi di Giovanna Iannantuoni e di Giovanni Gorno Tempini

Generico 03 Feb 2025

Grande partecipazione di pubblico e sentita emozione per l’apertura del nuovo Anno Accademico 2024 – 2025 con la nuova rettrice Anna Gervasoni. La sua prima inaugurazione ha visto, lunedì 3 febbraio 2025, oltre cinquecento presenze e gli interventi di ospiti autorevoli come Giovanna Iannantuoni, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, e Giovanni Gorno Tempini, presidente del Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti SpA. 

In avvio di cerimonia, l’Inno di Mameli intonato da un gruppo di bambini della Scuola dell’Infanzia Speranza di Busto Arsizio, quindi quello d’Europa interpretato dai cantanti della Scuola di musica Paganini di Castellanza. 

Tema dell’inaugurazione “Università, Impresa e Istituzioni: un’alleanza per i giovani”, affidando all’Università la responsabilità sociale di promuovere una cultura di sostenibilità e coesione. 

Ascolto delle nuove generazioni e confronto con il mondo del lavoro e la comunità accademica internazionale, in un ambiente unito che non si stanchi di innovare e sperimentare: queste le leve per un’alleanza volta allo sviluppo sociale ed economico, al progresso della società.

«Abbiamo una grande sfida Paese per creare migliori condizioni di attrazione di competenze internazionali. Ma abbiamo ancor più necessità di trattenere le nostre» ha detto la rettrice. «Il nostro sistema investe per creare competenze di qualità, che in troppi casi si disperdono. Mi riferisco ai ricercatori universitari, ai laureati, ai nostri figli. Dobbiamo puntare con forza ad un progetto per i giovani che coinvolga il mondo del lavoro, le istituzioni e la politica. Dobbiamo poter trattenere ragazze e ragazzi che educhiamo nel nostro paese. Formarli perché possano trovare opportunità nel mondo ma dare loro ampie possibilità di collocarsi con ancor più soddisfazione in Italia».

Nel discorso della rettrice, le linee guida del suo mandato, iniziato il primo novembre 2024: innovazione, internazionalizzazione, vicinanza alle imprese, apertura e valorizzazione delle sinergie tra la Scuola di Economia, la Scuola di Ingegneria, la Business School e il PHD. 

«Siamo una Università internazionale – ha proseguito Gervasoni – con 146 atenei partner nel mondo e 14 doppi titoli, con percorsi di laurea in italiano e in inglese per tutti i corsi. Vogliamo potenziare ulteriormente questa nostra caratteristica. Da quest’anno abbiamo iniziato il recruitment all’estero di studenti, per portare ancora più internazionalizzazione nella vita on campus».

In arrivo anche novità nell’offerta formativa, con un doppio titolo di laurea magistrale in Economia e Ingegneria e un nuovo dottorato di ricerca. E proprio per valorizzare la ricerca sono stati costituti centri istituzionali per sviluppare temi innovativi e mettere in luce alcune competenze distintive forti dell’ateneo. 

Altra novità, che verrà lanciata proprio nelle prossime settimane, riguarda le neo mamme e i neo papà: «Non possiamo permetterci di perdere chi resta ai margini del mercato del lavoro dopo la maternità o la paternità. Il momento della genitorialità è un passaggio critico per lo sviluppo professionale soprattutto delle mamme. Abbiamo varato un regolamento per i neogenitori, in analogia a quello che abbiamo già per gli sportivi, che prevede agevolazioni e supporto per conciliare studio e vita». 

Generico 03 Feb 2025
Il saluto del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana

«Quando si pensa all’Università la prima idea che viene in mente è quella dello studente in formazione, la seconda è quella del ricercatore nel laboratorio – ha detto Giovanna Iannantuoni, presidente della CRUI . «Più raramente si pensa al ruolo cruciale che gli atenei svolgono nello sviluppo e nella crescita dei territori, in quanto fucine cruciali di cultura, relazioni sociali e innovazione. Non si tratta solo di fornire competenze professionali, persone e saperi alle economie locali. Si tratta anche di presidiare il territorio sottraendolo agli interessi antisociali, nelle aree geografiche più difficili. Mentre in quelle più reattive, si tratta di alimentare, consolidare o generare ex novo reti che garantiscano competitività internazionale e coesione sociale. In questo senso, sottrarre l’Università a un territorio equivale a privare un campo fertile della sua sorgente idrica».

Nell’intervento del presidente della Liuc Riccardo Comerio, un focus sul progetto Mill, la “Fabbrica del Sapere e del Saper Fare” che vedrà la luce nei prossimi anni a Castellanza, in un’area adiacente alla LIUC: «Lanciato da Confindustria Varese è già a tutti gli effetti un modello operativo di collaborazione pienamente funzionante con LIUC che ci vede sempre più a fianco del sistema manufatturiero, sempre più proiettati verso una visione internazionale e con un’attenzione al contesto di sostenibilità che ci sta sempre più caratterizzando. Il nuovo assetto organizzativo ci consente di avere una prospettiva ancora più aperta, equilibrata e generativa di valore tra il mondo imprenditoriale e le finalità formative dell’Accademia».

Così Mill trasformerà un pezzo di Castellanza, sarà il cuore del sapere e del saper fare impresa

«I fondatori di allora così come tutti gli imprenditori di oggi e di questi territori, inoltre, potranno recuperare l’orgoglio del progetto universitario e investire sui nostri giovani, nella nostra Università che produce apparentemente beni intangibili ma con ricadute evidenti sul futuro della nostra società» ha continuato Comerio. 

«In un contesto geopolitico in costante evoluzione e con all’orizzonte nuovi possibili equilibri e priorità, l’Europa deve avere un ruolo centrale, definendo un programma comune di riforme e investimenti e concentrando l’attenzione su innovazione, transizione giusta e sviluppo sostenibil» sostiene il presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini. Per centrare tali obiettivi gli Stati devono essere parte attiva del processo. L’Italia, facendo leva sui suoi punti di forza rappresentati dal sistema imprenditoriale d’eccellenza, dalla consolidata presenza internazionale e dall’elevata qualità della ricerca, può essere protagonista. Cassa Depositi e Prestiti, che ha previsto 81 miliardi di impieghi nel Piano Strategico 2025-2027, è il volano di questo percorso virtuoso che deve coniugare pubblico, privato e mondo accademico. Ed è proprio dall’università che può arrivare un segnale decisivo. Produrre conoscenza evoluta, definire percorsi di formazione flessibili, rafforzare l’offerta didattica internazionale e digitalizzare i processi sono le sfide che attendono i nostri atenei».

Nel corso della Cerimonia, anche l’intervento del rappresentante degli Studenti nel Consiglio di Amministrazione, Federico Provenzano, incentrato sulla necessità, oggi più che mai, di una stretta collaborazione tra Università e imprese per migliorare le vite dei giovani e prepararli al futuro. 

Pubblicato il 03 Febbraio 2025
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