Bellucci: “Il mio segreto? Pensare meno e giocare più libero”
Le parole del talento di Castellanza dopo il successo su Tsitsipas che gli ha dato la prima semifinale ATP in carriera. «Bello pensare di poter affrontare certe partite»
Sul campo centrale di Rotterdam, dove lo scorso anno venne incoronato campione Jannik Sinner, le luci restano accese per illuminare un altro giovane italiano, anch’egli di classe 2001. Mattia Bellucci da Castellanza, ha appena superato Stefanos Tsitsipas 6-4 6-2 e si merita i microfoni dell’ATP per spiegare al pubblico locale e a quello a casa il suo momento clamoroso.
«A essere onesto, all’inizio della partita non mi stavo divertendo molto: ho dovuto cambiare quell’atteggiamento ma sentivo di star giocando un bel tennis e questo mi ha sollevato» spiega Mattia. Che poi aggiunge: «Ho apprezzato ogni momento e anche se alla fine del primo set mi sentivo un po’ pesante sulle gambe, ho capito che questo atteggiamento funziona».
All’orizzonte, dopo Medvedev e Tsitsipas, si profila il match con Alex De Minaur che ha superato 6-1 6-4 Alex Altmaier. «Cercherò di mantenere lo stesso atteggiamento anche in semifinale» conferma il tennista di Castellanza, sbocciato “in casa” (papà Fabrizio è istruttore) e ora allenato da coach Fabio Chiappini e da Paolo Moretti.
Ma qual è il motivo che ha portato questa svolta nel gioco e, ancor di più, nei risultati? «Ho lavorato tanto con il mio coach, anche nelle ultime settimane. Secondo lui, quando ero in campo pensavo troppo: mi serviva essere più libero e la cosa sta funzionando. Sto affrontando avversari molto forti, magari non mi sento all’altezza ma cerco di tenere sempre alto il livello di energia provando ogni volta a fare un passo avanti».
Infine Mattia “respinge” le allusioni alla classifica (dovrebbe diventare il numero 68) e alla “borsa” monetaria (la semifinale di Rotterdam vale quasi 129mila euro): «Sinceramente non voglio sapere né il ranking né il montepremi: non sto pensando a quello e tantomeno ai soldi. Sono ancora giovanissimo e la cosa più importante è entrare in campo e pensare di poter giocare queste partite, contro questi avversari. È ciò che più conta ed è quello su cui stiamo lavorando».
Mattia Bellucci, la favola continua: travolto anche Tsitsipas
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