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Il Frecciarossa arriverà un giorno a Malpensa?

Il ministro Giorgetti aveva parlato dell'assenza del treno veloce come di una "sconfitta", i piani prevedevano il 2024, ma di mezzo c'è stato il Covid. Eppure continuano le corse-prova

frecciarossa

Ma arriverà il giorno in cui il Frecciarossa arriverà (o meglio: tornerà) a Malpensa?
È una domanda che ciclicamente si ripropone, soprattutto in occasione delle corse prova che fanno ricomparire, solo per ragioni di servizio, i Frecciarossa in aeroporto.

Ultima occasione: lunedì 10 febbraio, quando sulla rete Ferrovienord, fino a Malpensa Aeroporto T2, ha fatto la sua comparsa l’Etr 700 n.11 (foto Ferrovie.info).

Già nel 2019 il Gruppo FS aveva indicato come orizzonte per il ritorno del Frecciarossa a Malpensa il 2024, in quell’anno un Frecciarossa era stato impegnato in alcune corse di ricognizione sulla linea delle Ferrovienord. Sarebbe un ritorno al servizio commerciale dopo tre lustri: il precedente tra Malpensa e Frecciarossarisale al 2010, un precedente a dire il vero un po’ effimero, essendo durato un anno solo.
Prima ancora c’era stato il servizio Alta Velocità durante le Olimpiadi Torino 2006, che aveva dimostrato la possibilità di un collegamento diretto tra la città della Mole e Malpensa, passando dagli appositi raccordi ferroviari a Novara e a Busto-Sacconago (oggi inutilizzati).

Solo poche settimane fa anche il ministro Giancarlo Giorgetti, varesino, si era dimostrato poco fiducioso, parlando del Frecciarossa a Malpensa come della «mia più grande sconfitta»: «un Frecciarossa o anche un Italo, che connetta Malpensa a Roma, ma non si può» aveva detto a Varese durante l’evento La Lombardia che vorrei. «Un collegamento diretto Malpensa-Roma consentirebbe a un bacino di qualche milione di persone la possibilità di prendere il treno senza andare in centro città a Milano e con i parcheggi scomodi. E’ un win-win per tutti» aveva continuato il ministro.

Lo stesso Giorgetti aveva evocato il tema della capacità delle linee, di cui si sta parlando molto in questi ultimi mesi, a fronte del peggioramento del sistema dell’Alta Velocità, in termini di puntualità e regolarità.

Il tema riguarda la “dorsale” Alta Velocità Milano-Roma-Napoli (trafficatissima, tra Frecciarossa e Italo) ma paradossalmente riguarda anche le linee di accesso a Malpensa: anche la nuove linea Malpensa-Gallarate – in costruzione – confluirà sull’asse Gallarate-Rho-Milano, che è tra le linee più trafficate d’Italia, dove si sommano treni con velocità molto diverse (Eurocity, merci, suburbani, Regio Express, regionali, un domani anche Malpensa Express).

È un tema che aveva messo in luce anche lo studio del Politecnico sulla fattibilità della ferrovia Gallarate-Malpensa, nel 2017.
Nel frattempo sono ripartiti i lavori per il terzo Gallarate-Milano, che però non saranno del tutto risolutivi: l’aggiunta di un terzo binario aumenterà la capacità, ma è meno efficiente di un completo raddoppio (da due a quattro binari) che consente di dividere i treni locali con numerose fermate da quelli veloci no-stop (succede così, ad esempio, sulla linea FerrovieNord Milano-Saronno, che infatti “funziona meglio” rispetto a quella Fs).

Il passaggio da Gallarate è considerato fondamentale anche per connettere anche la rete Fs e consentire dunque anche l’arrivo dei treni Alta Velocità. Anche se le prospettive restano ancora incerte, anche stando alle dichiarazioni di Giorgetti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 13 Febbraio 2025
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