Le associazioni: “Grave lo sgombero dei senzatetto a Malpensa, non risolve il problema”
La rete Sos Stazione, che riunisce varie sigle di Busto, critica il rastrellamento di tutti i senza fissa dimora in aeroporto. "È stata una forzatura rispetto al protocollo con la Prefettura, che prevedeva un percorso"
![senza fissa dimora malpensa](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2025/02/senza-fissa-dimora-malpensa-1817034.610x431.jpg)
Un rastrellamento «a strascico», senza riguardo alle situazione delle singole persone senzatetto presenti a Malpensa. «E una forzatura gravissima, rispetto al protocollo d’intesa sottoscritto in Prefettura».
La rete Sos Stazione, che riunisce varie associazioni e soggetti di Busto Arsizio, usa parole nette, nella critica all’azione di espulsione dei senza fissa dimora vista nella notte tra giovedì e venerdì all’aeroporto di Milano.
Intorno a Busto gravitano almeno una dozzina di persone in difficoltà che poi la notte vivono a Malpensa.
«Noi da dodici anni diamo la cena a clochard e persone disperate, qui a Busto» dice Emilio Lonati, a nome della rete (che riunisce Caritas , Cristiani Evangelici, Croce Rossa Busto e Comunità Giovanile). «Sono 30-35 le persone che aiutiamo, una dozzina di queste vanno a dormire in aeroporto. La cena serale per noi è un pretesto per accompagnarli verso una comunità. Nel tempo abbiamo portato tredici a vivere in comunità, iniziare un percorso di reinserimento».
È un lavoro che richiede tempo, per far cadere diffidenze e ritrosie di persone in difficoltà e provate. Serve conoscere i singoli per immaginare soluzioni individuali. E questo è l’approccio che era immaginato dal Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2024, tra autorità, gestore aeroportuale, sindaci del territorio, associazioni.
Per questo Sos Stazioni contesta l’azione di forza e «a strascico» come in contrasto con il protocollo, «che prevedeva prima la mappatura delle aree e delle presenze, identificazione, l’ingaggio in aeroporto (l’azione definita “una mano tesa”), la presa in carico dei singoli per offrire un’alternativa, l’avvio del reinserimento sociale».
Sos Stazione parla di «forzatura»: «Gli altri attori non hanno condiviso, Caritas e Croce Rossa l’hanno ritenuta una azione non conforme al protocollo». E in effetti già prima dello sgombero alcune delle realtà avevano espresso riserve e precisato di essere presenti in qualità di osservatori, rispetto ad un’azione non condivisa.
Lonati, per Sos Stazione, richiama in particolare l’azione punitiva verso tutti i senzatetto, senza distinguere le diverse posizioni. «Il Protocollo già forniva gli strumenti per intervenire su casi definiti di “prioritaria e indifferibile soluzione”: c’era il modo di intervenire rispetto a situazioni problematiche e persone aggressive. Qui invece sono stati tutti considerati come criminali. E questa azione non risolve il problema: alcuni si sono tenuti lontani ieri sera, gli altri comunque torneranno a Malpensa. E dovremo ricominciare da capo».
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