Sicurezza stradale, “Gallarate è ferma da nove anni”
Le opposizioni segnalano la crescita degli incidenti con feriti e soprattutto la decisione di "cestinare" il Piano urbano di mobilità sostenibile. "Fondamentale anche per ottenere fondi per interventi"

A Gallarate crescono gli incidenti stradali con feriti (+12%) e intanto il Piano urbano di mobilità sostenibile finisce nel cassetto. Lo denunciano le opposizioni – Pd, Città è Vita e Lista Silvestrini – che annunciano anche l’intenzione di segnalare alla Corte dei Conti la vicenda del Piano pagato e mai adottato.
Il tema della sicurezza stradale è stato più volte sollevato dalle opposizioni, anche con proposte relative alla ciclabilità e agli interventi strutturali, oltre che di programmazione a lungo termine.
Battaglie – va detto – che si sono infrante sul “muro-contro-muro” in consiglio comunale, dove c’è stata qualche timida apertura da singoli consiglieri di maggioranza, ma senza che mai le minoranze ottenessero un cambio di passo sul tema.
Così tornano a denunciare la carenza di interventi, lo fanno con una conferenza stampa (come già la precente) su uno degli incroci più pericolosi di Gallarate, in questo caso quello di via Covetta-via De Albertis, dove si fa notare anche le carenze della segnaletica orizzontale.
Giovanni Pignataro, del Pd, è partito dai dati forniti a San Sebastiano dalla Polizia Locale, che segnalavano un aumento dei feriti negli incidenti.
«Più volte siamo tornati su questo tema» riconosce Cesare Coppe (lista Citta È Vita) «ma proprio perché non c’è nulla di nuovo cerchiamo di tenere alta l’attenzione».
Se il dato sugli incidenti è emerso appunto già a gennaio, le minoranze puntano il dito sulla scelta della giunta di cestinare definitivamente il Pums, il Piano urbano mobilità sostenibile, che è stato commissionato ad una società esterna, redatto per un costo di 18mila euro, tenuto in un cassetto per anni e poi – appunto – definitivamente archiviato.
«Non si possono sperperare così i soldi pubblici» insiste Silvestrini, segnalando che il Pums “cestinato” sarà portato all’attenzione della Corte dei Conti.
«Siamo immobili da nove anni» rimarca ancora Silvestrini. «Non adottando il Pums ci neghiamo la possibilità anche di partecipare a futuri finanziamenti che potrebbero agevolare la viabilità ma soprattutto la sicurezza per le utenze più deboli», con la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati, isole pedonali, nuove “strade scolastiche” (erano le proposte – bocciate – che le opposizioni avevano già portato in consiglio).
«Sottolineiamo l’importanza di una pianificazione che parta da una raccolta dati aggiornata, partendo da questo dato di realtà si può individuare gli interventi più efficaci e coordinarli in una strategia coerente» aggiunge Davide Ferrari, consigliere Pd.
Giampaolo Bonetti infine esprime un «grande sostegno e apprezzamento alla Polizia Locale e alle forze dell’ordine in generale, a cui viene affidata completamente la garanzia della sicurezza», in assenza – secondo le opposizioni – di un indirizzo politico che vada nella direzione della prevenzione con interventi strutturali.
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