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Giornate Fai di Primavera, aperti 142 luoghi speciali in 59 città in Lombardia

Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Un’edizione speciale, in occasione dei 50 anni della Fondazione sabato 22 e domenica 23 marzo

Generico 17 Mar 2025

Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.

In Lombardia saranno 142 i beni che apriranno le loro porte in 59 comuni grazie ai Volontari delle 18 Delegazioni, 7 Gruppi FAI, 3 Gruppi FAI Ponte e 15 Gruppi FAI Giovani attivi in tutta la regione (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).

Un’edizione speciale, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del FAI – fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – che anche attraverso le Giornate FAI di Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali – oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni – con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.

Le Giornate FAI rappresentano un momento di crescita educativa e culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei.

«Da oggi e senza incertezza anche noi del FAI dobbiamo avere ancora più chiaro che ogni nostra azione sociale ed educativa debba concorrere al rafforzamento di una comune coscienza europea e affido dunque a questa edizione delle Giornate FAI del cinquantennale e alle 750 piazze italiane – che esse virtualmente rappresentano – l’auspicio che la nostra festosa, concreta e appassionata manifestazione del 22 e 23 marzo possa essere proposta, vissuta e percepita in questa ottica più ampia, più civile, più militante. Il mondo, e non solo noi europei, ne ha un immenso e drammatico bisogno. Viva l’Europa!” ha dichiarato Marco Magnifico, Presidente FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.

Le Giornate FAI di Primavera anche in questa edizione attraverseranno il territorio italiano – da Nord a Sud del Belpaese, aprendo luoghi insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco noti e valorizzati – per continuare assieme a meravigliarsi di fronte alla sorprendente vastità del patrimonio italiano, una festa con le persone e per le persone: 750 luoghi saranno infatti aperti in tutta Italia e 142 in Lombardia, grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti – cittadini di domani – appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Una mappa italiana, variegata e inaspettata (elenco completo dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione dall’11 marzo su www.giornatefai.it): borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi che ci raccontano di altre culture, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura. Saranno proprio le Giornate FAI di Primavera per due giorni a dare voce a tanti luoghi e a ricordarci di dar loro attenzione, per raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela. Una missione culturale verso il patrimonio italiano che coinvolge tutti, perché appartiene a tutti.

Tra le tante aperture proposte, alcune saranno dedicate agli iscritti al FAI e a chi si iscriverà durante l’evento. Verranno inoltre riaperti luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.  Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia. Inoltre, fino al 30 marzo 2025 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Convergenze e PosteMobile.

Ecco i luoghi più interessanti che si potranno visitare durante le Giornate FAI di Primavera 2025:

MILANO
Palazzo Clerici
Sede dell’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale dal 1941, Palazzo Clerici sorge nel cuore della vecchia Milano, in quella che nel Seicento era detta “Contrada del prestino dei Bossi”. Residenza della ricca famiglia patrizia dei Clerici, nel Settecento divenne una delle dimore più lussuose e fastose della città; ne sono testimonianza la galleria affrescata nel 1741 da Giambattista Tiepolo, che conserva anche arazzi del fiammingo Jan Leyniers II, e la boiserie di Giuseppe Cavanna. Tuttavia nel 1768, alla morte del marchese, il patrimonio della famiglia risultava praticamente dissipato. Il Palazzo, con tutti i suoi arredi, passò quindi a Francesco Clerici, membro del ramo secondario della casata, che nel 1772 lo affittò all’arciduca Ferdinando d’Austria e alla moglie Beatrice d’Este, rappresentanti dell’imperatrice di Vienna nel ducato di Milano, che vi rimasero fino al trasferimento a Palazzo Reale nel 1778. Nel 1813 il Palazzo fu venduto al governo napoleonico del Regno d’Italia e divenne sede della Corte d’Appello nel 1862.

Torre Libeskind, sede milanese di PwC Italia – ingresso riservato agli iscritti FAI
La Torre Libeskind o Torre PwC, soprannominata il Curvo per la sua forma ispirata alla Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, venne costruita tra il 2015 e il 2020 nell’ambito del progetto CityLife, intervento di riqualificazione della storica Fiera Campionaria di Milano. Con le torri Isozaki e Hadid, completa il centro direzionale di CityLife e reca il nome del suo disegnatore, l’architetto statunitense Daniel Libeskind. Caratterizzato dalla sua forma curva, con un nucleo di distribuzione verticale prismatico che in parte fuoriesce dalla sagoma, è un edificio concepito come sezione di una sfera ideale che avvolgerebbe la piazza delle Tre Torri, ed è stato studiato per ospitare uffici: alta 175 metri, può contenere fino a circa 3000 persone. È la sede degli uffici milanesi del network internazionale PricewaterhouseCoopers (PwC).

Palazzo Assolombarda – ingresso riservato agli iscritti FAI
Alla fine degli anni ‘50, in piena crescita economica del Paese, Gio Ponti vinse il concorso per la realizzazione della nuova sede di Assolombarda nel centro di Milano e ne fece “un piccolo gioiello di architettura e design”. La costruzione, terminata nel 1962, sorge a pochi metri da molti luoghi simbolo della città, come la Torre Velasca, la Galleria Vittorio Emanuele, Palazzo Reale, il Teatro alla Scala, l’Università Statale. Nel tempo sono stati effettuati svariati interventi di restauro, che riguardano anche una parte degli arredi. Sviluppato su sette piani fuori terra e due interrati, uno dei quali ospitante un auditorium, la sua forma ricalca quella tradizionale delle corti dei palazzi milanesi, ma è assolutamente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e funzionale. In occasione delle Giornate FAI si visiteranno, oltre all’atrio in ingresso, la corte interna inaugurata nel 2024, la sala direzione e l’auditorium. Lungo il percorso saranno esposte foto storiche del progetto.

Scuola Militare Teuliè
Edificato nel 1756 su progetto dell’architetto Questa secondo le fogge dello stile “barocchetto fiorito”, il complesso sorge sul sito dell’antico monastero di San Luca, per essere adibito a scuola militare nel 1802. Si tratta della più antica istituzione di epoca napoleonica ancora attiva e in occasione delle Giornate FAI si potranno scoprire il grande cortile d’onore, lo scalone monumentale – l’elemento più imponente e decorativo di tutto l’edificio, a doppia rampa, con granito rosa di Baveno e una balaustra in marmo rosa -, il Corridoio del Comando e alcuni saloni che offrono un’inedita e suggestiva vista sul limitrofo complesso di Santa Maria presso San Celso.

Il Santuario di San Zaccaria (Padri Barnabiti)
L’Istituto del Padri Barnabiti sorge nel quadrilatero tra via della Commenda e le vie San Barnaba, Daverio e Fanti, anticamente Porta Tosa e oggi Porta Vittoria. In occasione delle Giornate FAI aprirà le sue porte per consentire la visita agli spazi principali del Santuario di S. Zaccaria, la sacrestia e la sua cripta. Saranno visitabili il patrimonio artistico che testimonia il modello di vita religiosa propria degli ordini di chierici regolari del ‘500. La chiesa,  edificata in epoca medievale e rimaneggiata nei secoli, presenta elementi gotici e rinascimentali. La facciata sobria ed elegante introduce all’atmosfera di raccoglimento dell’interno, mentre la navata principale con l’alternanza di luce e ombra crea un effetto suggestivo che invita alla meditazione. Gli affreschi e le tele di scuola lombarda che adornano le pareti confermano la profonda tradizione artistica del santuario, con l’altare principale, centro della devozione, decorato con preziosi intarsi e sculture. La sagrestia, tradizionalmente usata per la preparazione liturgica e la custodia di oggetti sacri, conserva armadi intagliati, reliquiari e preziosi tessuti esposti con cura insieme a dipinti e affreschi che narrano episodi biblici e la storia del santuario. La discesa nella cripta evoca un senso di mistero e contemplazione grazie alle volte in pietra sostenute da antiche colonne, tipiche delle cripte medievali. Attraverso la funzione originaria di luogo di sepoltura per religiosi e benefattori, racconta la continuità della fede capace di restituire un’atmosfera mistica.

Dolce&Gabbana Casa – ingresso riservato agli iscritti FAI
Sentirsi a casa: nata nel 2021, la Collezione Dolce&Gabbana Casa dedicata all’universo dell’arredo e del complemento è un tributo all’artigianato d’eccellenza, al design italiano e ai codici autentici del DNA del brand. Le fantasie dei temi della Collezione prendono vita su mobili, accessori per la mise en place, tessili e oggetti decorativi che evocano una storia che sa di amore e accoglienza, di passione per la bellezza e per l’arte di vivere la propria quotidianità. L’headquarter di Dolce&Gabbana Casa, nel cuore di Milano, è ospitato in un edificio progettato dallo studio Piuarch, frutto dell’amalgama di due preesistenze di epoche diverse: un palazzo degli anni Venti, adibito a uffici e spazi di rappresentanza, recuperato per mantenerne lo stile classico ed elegante, e un volume edificato negli anni Sessanta, oggi adibito a showroom per le collezioni di arredamento, che è stato svuotato internamente per dare vita a tre piani open space coronati da piccole terrazze, con l’esterno completamente rivestito in vetro. Un accostamento tra classico e contemporaneo che si inserisce in un dialogo armonioso con il contesto urbano circostante.

Palazzo Edison
La sede della società elettrica Edison si trova in un imponente palazzo al numero 31 di Foro Buonaparte, all’incrocio con via Luigi Illica. Il tracciato semicircolare del Foro Buonaparte, che circonda la piazza del Castello Sforzesco sui lati est e sud, messo a punto dal Comune di Milano nel corso degli anni Ottanta dell’Ottocento, ha visto l’apertura di ampie arterie di collegamento e l’integrazione del Castello nel tessuto urbano. L’edificio è disposto su cinque piani, anche se risulta visivamente di quattro: il quinto piano è nascosto da una finta balaustra. Il bugnato della parte inferiore della facciata lascia spazio alle finestre decorate della parte superiore e a un largo utilizzo di cemento e di ferro battuto proprio del Liberty. La visita mostrerà un edificio incastonato nel Foro Bonaparte, salotto buono, cardine ed elemento qualificante del primo Piano Regolatore della città di Milano, il Piano Beruto. La particolarità dell’edificio consiste nella sua duttilità e nella sua capacità di adeguarsi ai tempi lavorativi moderni senza cristallizzarsi nella sua funzione di edificio ad uso uffici di fine 800

Società Umanitaria
La Società Umanitaria rappresenta ancora oggi un’eccellenza milanese. Una fondazione veramente insolita, per la sua nascita avvenuta nel 1892 e per il finanziamento, progetto del commerciante ebreo Prospero Mosè Loria. Il pensiero alla base dello sviluppo della Società era quello di “mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione da rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro e istruzione”. Requisito e sconsacrato in età napoleonica, il complesso per un secolo fu adibito a vari usi: magazzino, scuderia, ospedale, riformatorio. Nel 1907 fu acquistato dall’Umanitaria che lo restaurò. Il vero gioiello artistico del complesso è l’antico refettorio con la “Crocifissione”, immenso affresco datato 1520 e opera di Bernardino Ferrari, espressione della raffinata e brillante scuola di Leonardo. Durante le Giornate FAI si avrà modo di visitare gli spazi storici dell’ex convento di Santa Maria della Pace e ripercorrere allo stesso tempo la centenaria storia filantropica della Società Umanitaria. Il percorso partirà dal Giardino dei Platani, con la statua dell’Emigrante di Domenico Ghidoni, una delle opere simbolo del verismo sociale di fine Ottocento. Si proseguirà con i quattro chiostri rinascimentali del complesso monastico, per concludere la visita nello splendido Salone degli Affreschi (l’ex refettorio), con le sue decorazioni cinquecentesche e lo spettacolare affresco della Crocifissione, opera già attribuita a Marco d’Oggiono, e oggi ritenuta di Bernardino Ferrari, un altro allievo della scuola leonardesca.

Conservatorio Giuseppe Verdi
In pieno centro a Milano, a due passi dal Duomo, Piazza San Babila e il Tribunale, il Conservatorio ha mantenuto l’aspetto di un luogo al di fuori del tempo, grazie anche alla piazza con l’antica pavimentazione in sassi di fiume, su cui affaccia anche la bellissima chiesa della Passione. Inaugurato il 3 settembre 1808, il Conservatorio di Milano ha sede negli spazi dell’ex-convento della Chiesa sopra citata. Da allora, rappresenta una delle più prestigiose istituzioni per lo studio della musica, a livello nazionale e internazionale. Palcoscenico per studenti e docenti, il Conservatorio di Milano racchiude due sale da concerto: la più piccola dedicata a Puccini e la più grande, nonché una delle più importanti sale europee, dedicata a Verdi. Racchiude inoltre un’esposizione storica di strumenti anche di origine etnica, di straordinario valore organologico. Nell’apertura di un luogo così importante non solo per Milano, il pubblico avrà modo di visitare il chiostro, le bellissime sale da concerto, il foyer Verdi in cui sono conservati oggetti appartenuti al grande compositore, una raccolta seppur ridotta rispetto all’originaria collezione di 278 di strumenti musicali antichi, meticolosamente raccolti a partire dal 1881. Tra gli strumenti musicali figurano esemplari unici, sopravvissuti sia alle spoliazioni della raccolta che agli eventi bellici.

Ippodromo SNAI San Siro
Inaugurato negli anni Venti del ‘900 in sostituzione dell’antico Trotter in Viale Padova, costituisce, assieme allo Stadio Giuseppe Meazza, uno dei centri più importanti dello sport milanese. Il quartiere di San Siro, da cui l’Ippodromo prende il nome, era fino al momento dell’annessione al comune di Milano nel 1873 “un piccolo borgo rurale” nella periferia occidentale della città. Di questa vecchia urbanistica è rimasto ben poco, ma l’Ippodromo rappresenta ancora con i suoi ampi spazi verdi un’oasi di pace nel cuore della città. Da oltre un secolo, l’Ippodromo di San Siro è uno dei più prestigiosi palcoscenici ippici a livello mondiale. Realizzato interamente in stile Liberty, il complesso è composto da piste di gara, di allenamento, tribune e scuderie, immersi in un giardino botanico di oltre 1.400.000 mq. Nel 1999 all’ingresso è stato collocato il “Cavallo di Leonardo”, realizzato dalla scultrice Nina Akamu a partire dai disegni di Leonardo da Vinci per il monumento equestre di Francesco Sforza. L’Ippodromo di Milano, esempio di architettura Liberty milanese, è un esempio unico sia per la vastità degli spazi che per la coesistenza di valori ambientali, architettonici e culturali. Dichiarato monumento di interesse nazionale nel 2004, unico Ippodromo al mondo ad avere questo riconoscimento, rappresenta uno di più prestigiosi palcoscenici ippici a livello internazionale. Durante la visita sarà possibile visitare la Tribuna Liberty, restaurata e riportata al suo antico splendore, il Tondino, insieme alla “Sala della Bilancia”, con gli spogliatoi dei fantini, la GAMI (galleria archivio monumentale ippodromo) di recente apertura e le scuderie dei cavalli da corsa.

Palazzo Arcivescovile
Il Palazzo Arcivescovile è oggi sede degli uffici amministrativi della Arcidiocesi di Milano, l’unica al mondo a contare più di mille Parrocchie. È sede degli Arcivescovi di Milano dall’epoca di Giovanni I Visconti (1339-1354) e conserva al suo interno opere di Sassu, Parma, Messina, oltre a noti seicentisti, quali Morazzone e il Cerano. La Quadreria del Palazzo dell’Arcivescovado di Milano fu costituita a partire dal secolo XVII e poi arricchita da lasciti e donazioni. In queste sale, nella storia più recente, sono passati Mussolini – nel tentativo del Cardinale Schuster di convincerlo a una resa -, e un gruppo di anonimi brigatisti che consegnarono al Cardinale Martini le borse con le armi in segno di abbandono della lotta armata. Sarà possibile accedere all’appartamento privato dell’Arcivescovo, in cui ammirare un’esposizione di paramenti sacri, al cortile della Curia con le grandi statue in pietra di Ambrogio e Carlo, allo scalone in pietra sopravvissuto ai bombardamenti del 1943, alla Sala del trono, antico luogo per le udienze pubbliche degli Arcivescovi, in cui oggi sono collocate quattro importanti statue in Candoglia raffiguranti santi. Dalle sale del primo piano si accederà alla cappella arcivescovile, interamente decorata all’inizio del ‘900; alla Galleria, ala del loggiato del cortile dei Canonici chiuso dal Cardinale Monti nel secolo XVII, per esporvi la propria raccolta di opere d’arte; infine alla grande cappellainterna affrescata in stile rinascimentale nel primo Novecento.

Palazzo Beltrami, sede della Civica Ragioneria
Palazzo Beltrami sorge in piazza della Scala, una delle piazze più significative per la città di Milano. Realizzato dall’architetto Luca Beltrami tra il 1918 e il 1927, ora sede della Ragioneria Comunale, sorge sull’area della Casa Brambilla, uno dei primi palazzi moderni milanesi. Un tempo era conosciuto anche come Palazzo Rosso, per via delle decorazioni in terracotta, prima della demolizione e dell’intervento del Beltrami. Il Palazzo rispecchia in pieno lo stile degli anni Venti, con utilizzo di materiali e stili che vanno a celebrare la vittoria della Grande Guerra. Il palazzo è solitamente chiuso al pubblico, ospitando spazi istituzionali e uffici, tra cui quelli dell’assessorato. I visitatori avranno modo di compiere un viaggio nel tempo, scoprendo la storia della piazza e la nascita del suo aspetto attuale, a partire da Palazzo Marino, il Teatro alla Scala, la Galleria e i Palazzi di inizio Novecento. I visitatori potranno inoltre ammirare gli interni del monumentale Palazzo, il meraviglioso scalone d’onore, i vari elementi di modernità per l’avanguardia dell’epoca, il funzionamento di un palazzo pubblico, con i suoi ingressi, corridoi, uffici istituzionali, ricchi di storia e arredi di prestigio, come mobili ricercati, quadri di paesaggi, ritratti e soprammobili di epoche differenti.

Pio Albergo Trivulzio
Il Pio Albergo Trivulzio rappresenta un punto di riferimento per la comunità locale. Il suo inserimento nel tessuto cittadino riflette la crescita e l’evoluzione di Milano, con edifici storici che si affiancano a costruzioni contemporanee, in un panorama architettonico unico. Nasce nel 1771, grazie al lascito testamentario del Principe Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio, con lo scopo di progettare un “Albergo de’ Poveri” per accogliere “gli impotenti per età, per difetto corporale ed infermità”. L’edificio del Pio Albergo Trivulzio si distingue per la sua imponenza e per l’eleganza delle linee architettoniche, e durante le Giornate FAI di Primavera si avrà la possibilità di attraversare l’imponente facciata d’ingresso per procedere attraverso il Cortile d’Onore, ammirando sia il ritratto sia il monumento funebre del Principe Antonio Tolomeo Trivulzio, fino a scoprire gli interni della sua chiesa. Un percorso esclusivo che permette di apprezzare non solo la bellezza architettonica del complesso, ma anche la sua importanza storica e sociale. Questa apertura rappresenta un’occasione unica per conoscere da vicino un pezzo di storia milanese.

Altre aperture in provincia di Milano:

CUSANO MILANINO (MI)
Le Ville storiche della Città Giardino del Milanino
Milanino, la prima città giardino italiana, nacque sull’esempio delle Garden City inglesi di inizio ‘900, per opera dell’Unione Cooperativa e del suo presidente Luigi Buffoli. Rappresenta il progetto unitario di un quartiere dove si coniugavano i vantaggi della vicinanza alla città e quelli della campagna. Nonostante lo sviluppo edilizio sfrenato del secondo dopoguerra, dopo un secolo Milanino mantiene ancora oggi i suoi caratteri originari. La Città Giardino di Cusano Milanino rappresenta un esempio unico nel suo genere in particolare per il contesto urbanistico di primo Novecento, con il progetto innovativo di farne una città ideale. I modelli architettonici che vi si riconoscono sono di tre tipologie: il tipico villino con torretta, il palazzetto, lo chalet. Gli stili con cui sono realizzati sono quelli tipici del periodo, ovvero eclettico, floreale, déco. Per l’occasione, sarà allestita all’interno del coevo Acquedotto una mostra sui particolari stilistici degli interni delle dimore. La visita comprende anche l’ingresso ai giardini di due Ville.

SETTALA (MI)
Alfa Blue Team
Fondato nel 1972 grazie alla passione di 5 amici innamorati dello storico marchio milanese di automobili, il club privato Alfa Blue Team raduna auto e veicoli dell’Alfa Romeo; dai primi anni Novanta ha trovato sede in una ex Fonderia a est di Milano. Si tratta di una collezione di centinaia di automobili, motori, parti meccaniche, memorabilia, tutti pezzi originali del famoso marchio del Biscione dal dopoguerra al 1986, quando l’Alfa Romeo venne ceduta alla FIAT. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, i proprietari apriranno per la prima volta le porte di questa imponente collezione privata normalmente chiusa al pubblico. Tra le “chicche” di questa visita, si potranno ammirare la Giulia Sprint Speciale del 1967, prima auto della collezione, la Giulietta del 1955 1300 cc, con motore tutto in alluminio, e le Alfetta degli anni 70, fino a un rarissimo esemplare di cucina Alfa Romeo. La collezione comprende anche una biblioteca fornitissima, che conta quasi 9000 volumi motoristici.

SAN DONATO MILANESE (MI)
Chiesa di Santa Barbara
La chiesa è stata progettata dall’architetto Mario Bacciocchi e venne consacrata dall’Arcivescovo di Milano GB. Montini il 3 dicembre 1955. Le pareti all’interno ospitano lapidi marmoree che riportano episodi di eventi tragici, trasformando quell’ambito religioso in un luogo della memoria di un popolo, con una storia da custodire e da proteggere. Affinché la chiesa diventasse “la dimora di tutti” occorreva riempirla di “bellezza”. Furono coinvolti artisti già affermati nel campo internazionale, come Cassinari, Gentilini, Fazzini, Tomea, Arnaldo e Giò Pomodoro e Pietro e Andrea Cascella, che in quel periodo iniziavano il loro percorso artistico. Una contemporaneità di opere d’arte di qualità che ha reso questo edificio sacro un’occasione unica nel panorama nazionale. Il percorso durante le Giornate FAI sarà condotto dagli Apprendisti Ciceroni che porteranno i visitatori lungo un percorso che inizierà all’esterno della Chiesa di Santa Barbara, raccontando la storia e l’infrastruttura urbanistica di Metanopoli e le scelte architetturali della chiesa, la cui costruzione fu completata nel 1954. Si raggiungerà il Centro Sportivo “E. Mattei”, passando all’esterno di Cascina Moro, uno dei luoghi storici di San Donato Milanese, osservando anche i vari Palazzi Uffici visibili dall’esterno, compreso il VI Palazzo Uffici in costruzione. La seconda parte si svolgerà all’interno della chiesa, recentemente restaurata, con l’illustrazione delle opere d’arte che la arredano: un vero e proprio catalogo degli artisti che hanno fatto la storia dell’arte italiana nel ‘900.

I Beni FAI aperti in Lombardia:   

VILLA NECCHI CAMPIGLIO, VILLA DELLA PORTA BOZZOLO, CASA MACCHI, PALAZZO MORONI, VELARCA, VILLA E COLLEZIONE PANZA, VILLA FOGAZZARO ROI, TORRE DI VELATE, MULINO MAURIZIO GERVASONI, CASTEL GRUMELLO, VILLA DEL BALBIANELLO, sito che fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI di Primavera, avendo beneficiato di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per interventi di valorizzazione delle superfici boscate del Dosso di Lavedo e per la riqualificazione della strada di accesso, MONASTERO DI TORBA sito che fa parte dell’Itinerario europeo dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI di Primavera, avendo beneficiato di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale volto all’arricchimento dell’esperienza culturale e alla promozione integrata dell’area di Castelseprio-Torba.

I luoghi interessanti in Lombardia:

IMBERSAGO (LC)
Traghetto di Leonardo da Vinci
Porta nord dell’Ecomuseo Adda di Leonardo, associazione di nove Comuni in quattro diverse province, Imbersago è specialmente nota per il traghetto “leonardesco” a fune sul fiume e per il Santuario secentesco della Madonna del Bosco. In condizioni favorevoli di portata fluviale, da secoli e ancora oggi, il traghetto o “porto natante” svolge servizio di trasporto tra la riva lecchese di Imbersago a quella bergamasca di Villa d’Adda. Il Traghetto di Imbersago è l’ultimo attualmente in funzione sul fiume Adda. Assicurato a una fune tesa tra il Comune di Imbersago e il Comune di Villa d’Adda, il suo doppio scafo resiste alla forza naturale del fiume, la scompone e la reimpiega per attraversarlo. Privo di motore, infatti, il battello ha un solo timone che può essere utilizzato dal traghettatore durante la traversata per offrirle la giusta angolatura e dunque la giusta spinta. L’apertura nelle Giornate FAI prevede la visita del Traghetto e l’attraversamento del fiume Adda, dalla riva imbersaghese alla sponda bergamasca, nel comune di Villa d’Adda, all’interno di un paesaggio naturalistico di straordinaria bellezza. Durante la visita verrà raccontata la storia del Traghetto, le modalità di funzionamento e le peculiarità che per secoli hanno reso questo mezzo di trasporto unico nel suo genere. Sarà possibile, inoltre, passeggiare lungo l’alzaia dell’Adda, su sentieri silenziosi e completamente immersi nella natura.

ZANDOBBIO (BG)
San Giorgio in Campis
A portare il nome del Santo Patrono di Zandobbio non è solo la Parrocchiale ma anche una chiesa più piccola e molto più antica, ovvero la Chiesa di San Giorgio in Campis, conosciuta anche come Chiesa di San Giorgio al Cimitero, per la sua vicinanza al camposanto cittadino. Fu la prima parrocchiale di Zandobbio e, in assenza di documenti sulle sue origini, lo studio degli elementi architettonici più antichi permette di datarla all’XI/XII secolo. Durante la sua storia quasi millenaria l’edificio è stato ampliato, abbellito, integrato preservando l’originale abside e la torre campanaria. Quando nel 1594 venne consacrata l’attuale Parrocchiale, le sue funzioni si diradarono in favore del nuovo edificio religioso nel centro storico. Nel primo decennio del Settecento divenne cappella cimiteriale e nel 1859 fu costruito accanto il cimitero, anch’esso ricco di testimonianze artistiche. Questa piccola Chiesa, al termine di un suggestivo viale costeggiato a cipressi, sarà eccezionalmente aperta in occasione delle Giornate FAI, offrendo la visione di un luogo tranquillo e silente dove tra architettura romanica e affreschi in stile bizantino e gotico sarà facile perdersi in una storia millenaria. Sarà inoltre possibile varcare il cancello del vicino cimitero che ospita antiche lapidi ottocentesche e di inizio ‘900, sculture di Tobia Vescovi e la cappella Patirani, progetto di Virginio Muzio.

MORNICO AL SERIO (BG)
Chiesa della Beata Vergine Addolorata
La chiesetta sorge in pieno centro ed è un gioiello artistico che conserva affreschi del tredicesimo e quattordicesimo secolo. Si trova a pochi passi dalla nuova parrocchiale ed è collegata a Palazzo Perini, sede del comune di Mornico al Serio. La struttura è stata ricostruita diverse volte al fine di allargarla in quanto pare fosse una chiesa davvero angusta. L’antica chiesa, un tempo dedicata a S. Andrea Apostolo, ora è intitolata alla Beata Vergine Addolorata, e fu la prima parrocchiale del paese a metà del XV secolo, da sempre cuore della vita religiosa della comunità. La facciata a capanna conserva l’ingresso principale con portale in arenaria a sesto acuto. Internamente è presente un’unica navata divisa da archi a tutto sesto in tre campate con splendidi affreschi devozionali di Santi e Madonne nonché il Trionfo degli Apostoli. La zona presbiterale conserva la struttura romanica originale e ospita l’immagine della Madonna Addolorata. Molti affreschi sono opera di Maffiolo da Cazzano, ma ci sono opere anche di altri pittori, tra i quali Giovanni Marinoni. Durante le Giornate FAI sarà possibile ammirare l’incredibile ciclo pittorico degli affreschi quattrocenteschi e l’antico organo positivo napoletano acquistato anni fa e collocato all’interno della chiesetta che ne era sprovvista. All’interno della chiesa è conservato anche un antico armonium contenuto in una credenza a due ante, funzionante, e che verrà messo in funzione nel corso delle visite.

BRESCIA
Centro Culturale MITA
Inaugurato a fine 2023, il Centro Culturale MITA ospita la collezione di tappeti antichi della Fondazione Tassara, nonché la più grande collezione privata al mondo del genere, con oltre 1300 manufatti provenienti da Asia, Europa e Africa. Sorge nel quartiere di Don Bosco, una delle zone periferiche più multietniche di Brescia, in un’area un tempo occupata da una fonderia e oggi integralmente riqualificata per creare un luogo che sia spazio di confronto tra culture e custode della preziosa e unica raccolta di oltre 1300 opere tessili appartenenti al collezionista Romain Zaleski, probabilmente la più completa esistente al mondo per un privato. Oltre all’Europa si trovano esemplari provenienti dall’Anatolia, Asia Centrale, dal Caucaso, dall’Estremo e dal Medio Oriente, dall’India e dalla Persia. Sono documentate diverse tipologie di tappeti, tra cui capolavori rarissimi per antichità e per provenienza, alcuni di grandissimo formato, realizzati per palazzi o moschee, altri di piccole dimensioni e destinati alla preghiera personale. Si potranno scoprire infinite tipologie decorative, dai giardini stilizzati a sofisticate composizioni geometriche. Dal 2023, attorno a questa sofisticata collezione si sono sviluppati numerosi progetti culturali, che hanno visto la collaborazione di importanti istituzioni culturali bresciane, nazionali e internazionali.

GUSSAGO (BS)
Palazzo Caprioli
La parte meridionale del territorio gussaghese è tutta pianeggiante se non per la breve collinetta di Sale, ai cui piedi sorge palazzo Caprioli Baratti. L’imponente costruzione si distingue anche da lontano tra le verdi alberature del giardino e la lunga cinta muraria. L’edificio, iniziato nel secolo XV, poi ampliato e nel ‘700 arricchito del salone da ballo, rappresenta la tipica abitazione del signore potente e, pur non essendo un castello, conserva molti tratti di una costruzione difensiva. Dal solenne portale d’ingresso si entra in un vasto cortile per poi accedere al vasto salone da ballo. La visita si concentrerà sul grande salone, proseguirà attraverso il bel giardino e si concluderà con la chiesetta di S. Adriano, aperta solo in occasione della festa del santo, un tempo dedicata S. Maria della Passione.

MALEGNO (BS)
Casa Nobili
Originariamente appartenuta alla famiglia Rizzieri, come testimonia il monogramma sul pavimento del salone, la casa risale al 1668, data incisa sul portale d’ingresso in arenaria grigia. Passata nel XIX secolo ai Caprani, la dimora fu restaurata, come dimostra il balcone centrale datato 1853. Oggi proprietà della famiglia Nobili, che ha saputo custodire e valorizzare questo tesoro architettonico, la casa conserva elementi che riflettono le trasformazioni subite nel corso dei secoli. Lo stemma della famiglia, visibile sulla facciata, rappresenta simbolicamente il legame della famiglia con la dimora e la storia del borgo. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, i visitatori attraverseranno l’androne con volte a botte e il portico, la maestosa scala e ammireranno il salone affrescato, impreziosito dal camino e dal pavimento. La visita proseguirà attraverso la galleria, il cortile, il giardino e il vigneto attraversando un ponticello coperto con feritoie che consentono di osservare indisturbati la strada sottostante.

COMO
Scuola d’infanzia Antonio Sant’Elia
Durante le Giornate FAI di Primavera sarà possibile visitare uno dei capolavori dell’architettura razionalista italiana, da anni in stato di abbandono e non più adibito alla sua destinazione di asilo per l’infanzia. Progettato negli anni Trenta del Novecento da Giuseppe Terragni per la città di Como, allo scopo di rispondere alle esigenze del nuovo quartiere operaio nascente accanto al nucleo storico di San Rocco, la scuola si sviluppa su un unico piano, disposta a forma di U attorno a un cortile centrale circondato dal giardino. Le grandi vetrate evidenziano il concetto di scuola all’aria aperta, e insieme agli ambienti e agli arredi molto curati rendono quest’opera unica. Attualmente candidato al censimento “I Luoghi del Cuore FAI”, al fine di essere riqualificato e restituito al pubblico in tutto il suo precedente splendore, l’asilo è finalmente interessato da un progetto di restauro. In occasione delle Giornate i visitatori potranno accedere eccezionalmente ai locali interni e al giardino esterno, per comprenderne gli aspetti architettonici progettati e realizzati da Terragni, che in questo edificio raggiungono “il loro risultato più libero e poetico” (cit. Novati, Pezzola).

CREMA (CR)
Palazzo Terni de’ Gregorj
Il palazzo è situato nel centro storico di Crema, immediatamente riconoscibile grazie al cotto a vista, massimo esempio di barocchetto in città. La costruzione del palazzo ebbe inizio nel 1698 su iniziativa del conte Nicolò Maria Bondenti, al fine di esibire la nuova posizione sociale appena raggiunta dal fondatore che nel 1682 aveva ottenuto dalla Serenissima il titolo nobiliare di conte. I lavori vennero parzialmente completati nel 1704 quando il conte Bondenti si trasferì nel palazzo. Negli anni successivi i lavori procedettero lentamente per interrompersi definitivamente nel 1737, lasciando incompiuta l’ala destra del corpo centrale. Il palazzo rimane comunque il più significativo esempio di barocchetto di Crema. Durante la visita si potranno ammirare ampie sale dai preziosi soffitti lignei decorati, un’affascinante alcova in legno dorato e la ricca biblioteca al primo piano.

CASALBUTTANO ED UNITI (CR)
Palazzo Turina
Il Palazzo Turina cosiddetto “nuovo” è strutturato in continuità con la prima residenza dell’omonima famiglia e ospita la sede del Municipio, la sede istituzionale e gli uffici amministrativi. Le fasi di costruzione della fabbrica sono riconducibili alla prima metà del XIX secolo. Fu residenza di ospiti illustri, tra cui il celebre Vincenzo Bellini, che qui forse scrisse la “Norma” all’epoca del suo amore per Giuditta Turina. Il palazzo fu ceduto quindi dalla famiglia al Comune nel 1919 e venne edificato in continuità con l’antica residenza. Del parco resta il giardino pubblico e la cosiddetta “Torre della Norma”. L’accesso al piano nobile, dove si trovano gli appartamenti di rappresentanza, avviene per mezzo di un aulico scalone, le cui pareti sono rivestite in marmo e intonaco dipinto, con i busti di personaggi illustri che scrutano ancora oggi gli ospiti e i visitatori. Sarà possibile visitare gli ambienti del piano nobile, ivi inclusi gli ambienti solitamente non aperti al pubblico, tra cui l’ufficio del sindaco e degli assessori, oltre alla Sala Consiliare. In queste sale riccamente decorate sarà possibile ripercorrere le vicende della famiglia Turina, comprendere il senso delle decorazioni artistiche presenti sulle pareti e sulle volte.

VARENNA (LC)
Giardini di Villa Mapelli
Villa Mapelli sorge lungo la strada principale del pittoresco paese di Varenna, sul lago di Como. Questa affascinante dimora, con il suo splendido giardino, rappresenta un perfetto esempio di architettura e paesaggio che riflette la ricchezza storica e culturale della zona. Costruita nel Settecento, raggiunse il suo massimo splendore verso la fine del XVIII secolo grazie ai suoi proprietari, l’avvocato Giacomo Venini e la moglie Luisa, che la trasformarono in un raffinato punto di ritrovo per l’alta società dell’epoca. Tra i numerosi ospiti illustri che la frequentarono figurano il celebre compositore Giuseppe Verdi, il maestro tedesco Richard Wagner, il pianista Franz Liszt, e lo scrittore Antonio Fogazzaro, che contribuirono ad arricchire la storia culturale del luogo. Durante le Giornate FAI, si avrà l’opportunità unica di scoprire un luogo nascosto e generalmente inaccessibile, una vera perla del territorio che pochi conoscono. Il percorso di visita guiderà attraverso angoli affascinanti e poco noti; si potranno ammirare dettagli architettonici, artistici e naturalistici normalmente nascosti al pubblico.

COMAZZO (LO)
Palazzo Pertusati
Villa Pertusati sorge nel centro del paese di Comazzo in una posizione dominante. L’inizio della sua edificazione risale alla prima metà del XVII secolo. La villa così come la maggior parte dei terreni e molti caseggiati vennero acquistati dai Pertusati che mantennero l’attuale planimetria. Presenta uno schema planimetrico a U, con il corpo centrale che risale al Cinquecento e ali che risvoltano internamente a sorreggere la cancellata. Alla corte d’onore si affianca una seconda corte dei rustici. Nel 1747 Cristoforo Pertusati, maresciallo delle armate imperiali del principe Eugenio di Savoia, proprietario dell’edificio, commissionò all’architetto Francesco Croce la trasformazione e l’ampliamento del palazzo e del giardino. Oggi ospita la sede del municipio che, in occasione delle Giornate FAI, lo metterà a disposizione di un servizio pubblico, consapevole del valore artistico e dell’importanza di renderlo fruibile a tutti. I visitatori saranno accompagnati a visitare gli interni, dagli affreschi che decorano il soffitto della sala consiliare agli uffici con pareti decorati: un bell’esempio di barocco lombardo.

MANTOVA
Circolo Ufficiali Unificato dell’Esercito
Palazzo Rangoni Gonzaga, ora palazzo Italia, risale probabilmente alla seconda metà del 1200. Proprietà della famiglia Riva nel ‘400, alla fine del ‘500 passò a un ramo cadetto dei Gonzaga, quello dei marchesi di Palazzolo. Dopo alcuni decenni di proprietà della famiglia Rangoni, dal 1810 le vicende dell’edificio si intrecciarono con il ruolo militare che austriaci e francesi assegnarono alla città. Il palazzo divenne quindi sede del comando dell’articolata rete di caserme e depositi qui disseminati. Il ruolo militare continuò con l’entrata di Mantova nel Regno d’Italia e tuttora l’edificio ospita il Circolo Unificato dell’Esercito. Durante le Giornate FAI si visiteranno il il corridoio a botte, la sala con la bandiera del Regno d’Italia, la stanza con le armi del Risorgimento e infine la sala Radetzky. Il percorso di visita terminerà al prato delle Chiodare.

ASOLA (MN)
Villa Croce
Situata nella periferia di Asola in un contesto rurale, Villa Croce o Palazzo Mortara venne eretto dal nobile Giacomo della Croce nel 1410. Successivamente venduta ai nobili milanesi Simone Datis, fu ricostruita così come la si può ammirare oggi, completa di teatro e di un convento di Padri Agostiniani. Si presenta con una facciata barocco-veneta ricca di decorazioni ed elementi in rilievo dorati a circondare le finestre e l’ingresso principale. Al centro della facciata si scorge una grande decorazione in rilievo, rappresentante probabilmente lo stemma della famiglia, anch’essa all’interno di una cornice, sormontata da un grande orologio e una campana. All’interno si ritrovano elementi decorativi che spaziano dallo stile medievale al rinascimentale. Durante le Giornate FAI si avrà l’opportunità di visitare un luogo solitamente non accessibile al pubblico, attraversando una cantina seicentesca, un teatrino rinascimentale e stanze con decorazioni liberty. Si visiterà inoltre una graziosa chiesetta posta all’interno della villa nonché alcuni ambienti segreti che raccontano le storie dei personaggi che vi hanno vissuto.

BARLASSINA (MB)
Teatro Belloni
Splendido esempio di mecenatismo imprenditoriale, annoverato tra i teatri d’opera più piccoli al mondo, con soli 98 posti, il Teatro Antonio Belloni nasce dalla volontà di Marco Belloni, erede di una dinastia di ebanisti e mobilieri attivi a Barlassina sin dal 1875. Dal trasloco della fabbrica in una nuova sede nel 1998, l’edificio storico rimase inutilizzato fino alla riconversione a teatro d’opera, realizzata dalle maestranze del mobilificio Belloni. Progettato dallo stesso proprietario, il teatro è a pianta rettangolare ed è arredato con mobili di pregio, tappezzati con tessuti di alta fattura, e stucchi che ne impreziosiscono le pareti. Vanta inoltre un’acustica eccellente. Sulle pareti di destra e sinistra è inserito il simbolo di Barlassina, un asino, e le colonne sono decorate con spighe di grano, richiamo alla passata vocazione agricola del territorio. La volta del soffitto è dipinta come un cielo che, al termine di ogni spettacolo, si illumina grazie a 1756 piccole lampadine – 1756 come l’anno di nascita di Mozart, in Lombardia dal 1770 al 1773. Completano la struttura, i camerini per gli artisti, una sala per i ricevimenti e i locali adibiti a scuola di canto, danza, recitazione e musica. In occasione delle Giornate FAI si potrà accedere all’intera struttura del teatro fino al palco, al retropalco, alla buca dell’orchestra, ai camerini e ai locali che ospitano la scuola, ambienti normalmente non visitabili.

RETORBIDO (PV)
Itinerario tra vigneti, terme e antiche leggende
Retorbido è stato un paese agricolo con un passato mai dimenticato di centro termale, sede di un antico castello e, in seguito, di un palazzo. Il borgo affonda le sue radici nella storia romana, quando portava il nome di Litubium. Presenta un nucleo originario che si eleva sulla pianura, dove sorgono la Chiesa Parrocchiale e il Palazzo. Lungo le due vie principali si incontrano i principali monumenti e luoghi d’interesse: oltre alla Chiesa Parrocchiale – sotto il cui pavimento recenti scavi archeologici hanno rivelato resti di mura, forse romane, e antiche tombe -, la Chiesa di Sant’Andrea, l’Oratorio di San Rocco e le statue commissionate a famosi artisti contemporanei che hanno come tema la leggenda di Bertoldo. Le Giornate FAI proporranno un percorso alla scoperta dei monumenti di Retorbido, tra cui la Chiesa di Sant’Andrea, con il coro ligneo del Seicento recentemente restaurato e la bella Madonna settecentesca. Si visiteranno la Chiesa Parrocchiale e l’Oratorio di San Rocco, per poi tuffarsi nell’arte contemporanea all’ombra di un gruppo di sculture che hanno come tema la leggenda di Bertoldo alla corte del re. Verrà inoltre narrato il passato di Retorbido come centro termale, quando le acque che venivano convogliate in piazza facevano di questo borgo un “centro del benessere” ante litteram.

CORSICO (MI)
Centro culturale IKEDA per la pace
Il Centro Ikeda è il più grande centro buddista d’Europa e una delle sedi della Soka Gakkai Italiana, ente che diffonde l’insegnamento buddista di un maestro giapponese del XIII sec. Nasce dal restauro conservativo della Cascina della Guardia di Sopra, antico edificio rurale cinquecentesco che divenne alla fine del XVIII secolo sede di una grande azienda di 4 ettari, passata di proprietà dagli Sforza, ai Visconti ai Padri di San Simpliciano, fino al Comune di Corsico, che la acquisì nel 1975. Recuperata in collaborazione con la Soprintendenza di Milano, i rigorosi criteri di restauro filologico permettono di apprezzarne le diverse stratificazioni storiche e le ricostruzioni dei corpi mancanti. La sala rivestita di metallo dorato all’esterno e legno all’interno funziona come un teatro, il cui boccascena si apre sulla parte sacra che contiene il Gohonzon, l’oggetto di culto. La forma è un riferimento alla carpa d’oro, che, nella tradizione buddista giapponese, incarna la metafora della trasformazione. Lo specchio d’acqua solcato da passerelle che circonda il tempio e i vari padiglioni evoca il rapporto col naviglio e l’importanza dell’acqua di falda e di superficie come risorsa di vita. In primavera si colora del bianco e del rosa dei fiori di loto.

PAVIA
Seminario Vescovile
Situato nell’antico monastero longobardo di Santa Maria Teodote, detto “della Pusterla’’, il Seminario Vescovile di Pavia con il centro di studi di Teologia aprirà le sue porte eccezionalmente in occasione delle Giornate di Primavera. Fino al 1799, anno delle soppressioni ecclesiastiche, fu per molti secoli luogo di vita e di preghiera di religiose che si ispiravano alla Regola di San Benedetto, per riprendere la funzione religiosa di Seminario nell’Ottocento. I visitatori potranno ammirare il chiostro quattrocentesco, dalle forme squisitamente rinascimentali, il refettorio delle monache (attuale aula magna), la sala capitolare, che oggi ospita la cappella della comunità del Seminario, i resti di epoca longobarda e la chiesa monastica. In particolare, la Cappella del SS. Salvatore rappresenta uno dei più raffinati complessi di architettura e pittura lombarda dei primi anni del Cinquecento. A croce greca, coperta da un’ampia cupola emisferica, è adornata di preziosi affreschi attribuiti a Bernardino Lanzani da San Colombano (1460-1530 c.), alla sua bottega e al Maestro delle Storie di Sant’Agnese.

SOMMA LOMBARDO (VA)
Santuario della Madonna della Ghianda – ingresso riservato agli iscritti FAI
Frutto dell’assimilazione di una precedente chiesa di campagna costruita a seguito di evento miracoloso avvenuto nel XIII secolo, il Santuario della Madonna della Ghianda sorge ai margini di Mezzana Superiore, rione ancora in parte agricolo vicino a un bosco di querce. Secondo la leggenda, in questo luogo apparve a una fanciulla sordomuta la Vergine Maria assisa su una grande quercia (in dialetto lombardo “gianda” o “ghianda”), che fece dono alla piccola della parola e dell’ascolto. Già nel 1290 si attesta l’esistenza di una piccola cappella votiva, allargata nel XIV secolo e affrescata con tema principale l’albero di Jesse, Nel 1580, su invito di San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, Pellegrino Tibaldi progettò l’edificio, a navata unica con sei cappelle laterali. In puro stile rinascimentale e aderente ai dettami del Concilio di Trento – in doppia veste di casa di Dio e della
Vergine -, con alcuni elementi già vicini al barocco, al suo interno sono presenti gruppi di statue lignee seicentesche opera di maestranze locali e interessanti lavori pittorici. La parte presbiteriale è decorata ai lati da due grandi affreschi eseguiti nel secolo scorso, mentre al centro, alle spalle dell’altare maggiore in legno e oro, un’insolita apertura permette di intravedere l’affresco in stile gotico internazionale, unico sopravvissuto dalla precedente chiesa. L’affresco posto nell’abside, oltre che di buona fattura e vicino ai canoni del gotico internazionale, illustra il tema dell’albero di Jesse, poco diffuso a sud delle Alpi.

BERBENNO DI VALTELLINA (SO)
Palazzo Marchionni – Le Corti dei Sassi
In origine residenza estiva della famiglia Sassi de’ Lavizzari, questo edificio fu realizzato presumibilmente nel XV secolo, per essere quindi ampliato e modificato in più riprese. I Signori Marchionni, “gestori/fattori” delle case e dei terreni coltivati di proprietà della famiglia nobile Sassi de’ Lavizzari, acquistarono il palazzo e i terreni, e negli anni successivi, oltre alle attività principali di coltivazione, vendita e stoccaggio del vino, intrapresero l’attività di trattoria con alloggio e campo da bocce. Il vero cambiamento è arrivato nel 2006, quando la famiglia Marchionni ha deciso di restaurare il palazzo esternamente e internamente, realizzando ambienti destinati all’alloggio di ospiti. Durante i lavori di restauro sono rinvenuti dei magnifici affreschi e fasce decorative rimasti nascosti per anni sotto uno spesso strato di intonaco di calce.

INDUNO OLONA (VA)
Birrificio Angelo Poretti
Gioiello di architettura industriale a due passi dalla Valganna, il birrificio Angelo Poretti inizia la sua storia nel 1876, quando Angelo Poretti, originario di Vedano Olona, tornato in Italia dopo esperienze lavorative nei paesi del Nord Europa, decise di investire e realizzare uno stabilimento per la produzione della birra a Induno Olona. Per la progettazione dell’edificio fu ingaggiato lo Studio d’Architettura Bihl e Woltz di Stoccarda, specializzato nella realizzazione di edifici industriali, che vi impressero la propria impronta Jugendstil – altrimenti detto, in Italia, stile Liberty floreale. Le strutture sono infatti decorate con mascheroni, grottesche, medaglioni con frange e gocce, lesene e conchiglie, oltre ad elementi in ferro battuto che riproducono grappoli di luppolo e tini per la birra a evocare la funzione degli edifici. Anche l’intonaco non venne scelto in modo casuale; si optò per il giallo e il grigio, così da ricordare i colori della bevanda che qui si sarebbe prodotta. Durante le Giornate FAI di Primavera si potranno scoprire la straordinaria Sala Cottura in stile liberty, con gli imponenti calderoni in rame e gli eleganti dettagli architettonici, nonché gustare un assaggio della famosa birra artigianale.

CITTIGLIO (VA)
Chiesa di San Biagio
La Chiesa di San Biagio a Cittiglio si colloca in un contesto di grande suggestione storica e paesaggistica, immersa nel cuore della provincia di Varese. Situata ai piedi delle Prealpi, la chiesa si erge in una posizione panoramica che abbraccia il verde della natura circostante e le dolci colline della Valcuvia. La Chiesa di San Biagio, solitamente chiusa al pubblico, custodisce un prezioso frammento di storia locale. Pur nelle sue dimensioni contenute, rappresenta uno scrigno ricco di fascino e curiosità, e racconta al visitatore una storia millenaria. Il pavimento in lastre di vetro consente di osservare le antiche sepolture sottostanti; ancora visibili sono inoltre tracce dell’antica decorazione pittorica: una chimera, emersa alla base del muro del campanile, e un
drago, dipinto sulla parete della chiesa originaria.

ARCORE (MB)
Giardini di Villa Ravizza
Realizzati intorno al 1920 dall’architetto milanese Alberico Barbiano di Belgioioso, i giardini di Villa Ravizza sorgono nel centro di Arcore, a breve distanza dalle più antiche dimore storiche della cittadina: Villa Borromeo d’Adda, Villa Cazzola e Villa San Martino e separati da un semplice cancello dal grande parco all’inglese di Villa Borromeo d’Adda. Lo stile barocchetto a cui si ispirano – un trionfo di statue, fontane, vasi, mosaici e armoniose balaustre -, richiama il modello settecentesco dei giardini di Villa Sommi-Picenardi di Olgiate Molgora; sulla cima della collina, che si raggiunge con una scala monumentale, si trovano un campo da tennis e il giardino all’inglese. La villa, collegata al giardino mediante un ponticello che scavalca la strada, non sarà accessibile durante le Giornate FAI; ci sarà tuttavia l’opportunità di accedere all’Oratorio della Vergine Addolorata, un tempo
cappella di Villa Borromeo d’Adda, con un affresco della scuola del Nuvolone.

Elenco completo dei luoghi aperti a Milano e in Lombardia e modalità di partecipazione all’evento su
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=LOMBARDIA

IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione. Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

Pubblicato il 18 Marzo 2025
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